Prima di leggere quanto segue, buttate via la bilancia. E non abbiate rimorsi: una volta nella vita va fatto, soprattutto se parliamo di frittura. Attenzione, però: non stiamo per fare l'elogio del junk food; le fritture di cui stiamo per parlare esprimono in alcuni casi antiche tradizioni gastronomiche italiane, e in altri quanto di meglio si possa trovare al ristorante. Insomma, popolare o meno che siano, parliamo di luoghi del cibo di qualità.

Ne abbiamo scelti 10, e non è stato facile. Ma rappresentano un piccolo viaggio in Italia, tra nord e sud, in cui - se vi capita di passarci - vi suggeriamo di fare una sosta. Vi piacerà.

Roma

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Non possiamo cominciare che dalla capitale, declinandola in chiave marinara. D'altronde, è in quello stesso stile che è arredato Pesci Fritti, ristorante a due passi da piazza Navona in cui la tradizione mediterranea è celebrata come si conviene. Coerentemente con il suo nome, il fritto la fa da padrona: menzione particolare per quello di moscardini.

Firenze

Piccolo salto a nord, in terra toscana per scoprire come i frutti della campagna possano cambiare una vocale e diventare… fritti eccellenti. La Trattoria da Sergio, a Borgo San Frediano, è nota per la bontà del gran fritto dell'orto e del pollaio. Ambiente rustico, schietta cordialità fiorentina e tanto gusto (se poi avete voglia di una fiorentina, chiedete e vi sarà preparata).

Venezia

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Come nel Gran Tour di epoca romantica: dopo Roma e Firenze c'è la laguna e la sua incredibile città. Il modo migliore per viverla è girarla in lungo e in largo, e il consiglio è di farlo tenendo tra le mani un tipico «scartosso de pesse fritto». Per esempio quello del Vecio Fritolin, storia osteria infilata tra i campi Santa Maria Mater Domini e San Cassiano.

Cesenatico

Perché lasciare l'Adriatico? Già che ci siamo, spingiamoci a sud e fermiamoci a Cesenatico. In particolare, all'Osteria del Gran Fritto. Il nome dice tutto di un luogo in cui friggere il pesce è un rito da celebrare secondo tre precisi passaggi: 1) primo tuffo nell'olio, per la temperatura giusta; 2) secondo tuffo per la cottura; 3) terzo, per la croccantezza. E niente limone, dopo, ché copre i sapori.

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Bari

L'ultima tappa adriatica del nostro viaggio è nel capoluogo pugliese, per gustare uno dei capisaldi della gastronomia locale: il panzerotto. Ovvero, pomodoro e mozzarella avvolti da un guscio di pasta fritta. Una volta ogni tanto, anche il palato chiede di poter trasgredire. L'indirizzo da annotare è quello della pizzeria Di Cosimo, in via Modugno.

Napoli

Da una sponda all'altra, tagliamo lo Stivale e approdiamo nel Golfo. Saliamo al Vomero e alla relativa friggitoria gestita da Patrizio Acunzo, nipote della fondatrice. Dalla nonna ha ereditato le ricette che fanno di questo luogo un'istituzione napoletana: paste cresciute, polentine fritte, frittatine di maccheroni, e altre delizie. In via Cimarosa.

Palermo

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È quasi ovvio, da Napoli, sondare il sud più profondo e spingersi a Palermo, in un'altra istituzione. È l'antica Focacceria San Francesco, ora aperta anche a Milano e a Roma. Quella storica è in Sicilia dal 1834, ed è nota per il pane con la mevusa (milza). Ma i fritti non sono da meno, soprattutto se si tratta delle panelle (le deliziose frittelline di ceci con cui riempire un panino al sesamo).

Genova


Dritti a nord, navigando tutto il Tirreno. Si sbarca a Genova, anche perché a pochi metri dal porto antico e dall'Acquario c'è l'Antica Friggitoria Carega. Luogo mistico per i genovesi doc, e di rimando anche per i turisti, è il regno delle frittelle di baccalà, dei pescetti e della panissa, cioè una polentina di farina di ceci. Da lasciarci il cuore.

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Torino


Non di solo pesce vive il fritto. E infatti a Torino - e in generale in Piemonte - chiedere il fritto misto significa ottenere la Fricassà mëscià, trionfo di cerdure, carni, frattaglie e dolci ripassati in padella. Alla Trattoria Piemontese, nel capoluogo, lo servono in tre tappe. E va prenotato quando chiamate per sapere se c'è un tavolo.

Milano

Il tour del fritto si chiude a Milano, dove c'è il mercato del pesce più grande d'Italia. E dove, non a caso, uno dei luoghi must è proprio il Mercato del Pesce di via Sammartini, sotto i binari della Stazione Centrale. C'è un banco pescheria per chi vuole cucinare a casa propria, e i tavoli per gli altri. Da provare, naturalmente, il fritto misto: ottimo e abbondante, come suol dirsi.