Adios stelle! Antonino Cannavacciulo rischia grosso ed è tutta colpa di un asterisco. "Pronto Chef, ci sono i Nas". Deve essere andata più o meno così. Secondo quanto riporta La Stampa, all'interno di un'operazione di controllo avviata da Asl e i carabinieri nel capoluogo piemontese è finito nell'occhio del mirino, o del ciclone dovremmo dire, il neonato ma già blasonatissimo Cannavacciuolo Bistrot Torino. L'accusa (e la denuncia) è grave: frode in commercio a causa dell'assenza di asterischi sul menu ad indicare prodotti congelati (pesce ma anche pasta e ortaggi) e materie prime non tracciate. A leggerla così sembra una puntata di Cucine da incubo ma a salvare Antonino Cannavacciulo a questo punto chi sarà?

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Il giudice di Masterchef noto per la sua genuinità nelle reazioni come in cucina, non ha mancato di rispondere alle accuse "Ma quale frode? Per me significa fregare i clienti. E né io, né mia moglie, né il nostro staff lo ha fatto, lo fa o lo farà mai. Va bene che ci siano delle regole, ma applicarle in questo modo è assurdo. Si parla tanto delle difficoltà che gli imprenditori sopportano per lavorare in Italia, in qualsiasi settore. Ecco: storie come questa fanno venire voglia di andarsene da un'altra parte". Urca, urca, Cannavacciulo proprio non ci sta e ha qualcosa da dire su tutti i fronti spiegando che, anche quando hanno sbagliato lo hanno fatto in buona fede. Un esempio? Il pesce deve essere abbattuto per legge, procedimento che è indicato sulla carta ma solo a piè pagina e non accanto a ogni piatto.

Prodotti congelati presentati come freschi? "Quello che va in tavola è sempre fresco, il cibo in frigo era per uso interno perché è buono e non si butta". Materie prime non tracciate? "Tutto quello che è stato trovato nella cucina di Torino è assolutamente tracciato, ma non sono state riscritte le schede dei singoli fornitori sui registri del ristorante. Evidentemente, negli ultimi tre giorni, nessuno ne aveva avuto ancora il tempo". Furbetto? Forse. Cannavacciulo sa il fatto suo e il suo mestiere lo conosce bene, trucchi compresi. Amareggiato? Tanto. "È giusto che i ristoranti siano controllati. Perché il cliente deve sedersi a tavola tranquillo di non trovare sorprese. Ma se c'è un menù che non è scritto nel modo giusto, forse potrebbe bastare un avvertimento. Magari con una bella pacca sulla spalla e un "non lo fare più"" e si sa, lui di pacche sulle spalle se ne intende eccome.