Se superati i 50, guardandoti allo specchio pensi di non essere più adata al sesso e ti vedi di colpo invecchiata; se ti ritrovi a pensare «come ci sono arrivata, fin qui?», ancora single o di nuovo single, e non del tutto pacificata (e sì che ti vedevi evoluta); se all'improvviso, insomma, ti senti «fuori mercato», potresti fare due riflessioni. La prima è questa: ho chiuso con i maschi, è troppo tardi per piacere e innamorarmi ancora. Probabilmente non è tanto il deserto lasciato dallo tsunami sentimentale a scoraggiarti, è piuttosto la sensazione del corpo che ti abbandona, dell'età che ti inchioda a ciò che non puoi più essere, del tempo che non è più dalla tua.   

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Oppure… Oppure, puoi intuire un'altra verità, perfettamente opposta. Questa: proprio perché non ho nessuno, posso ricreare tutte le prospettive che voglio. Ovvero, la vita per paradosso mi sta offrendo l'opportunità di rifare tutto e, perché no?, di cambiare in meglio, di essere in amore quello che non ho mai potuto essere, cioè me stessa, e di godermela, oh sì godermela. Ora che i figli sono a posto, il lavoro ha ingranato e guadagno il doppio di una ventenne, ora che non devo più dimostrare niente a nessuno, neanche agli uomini, perché adesso, dopo il mio mezzo secolo di vita, sono più sicura di me e più saggia e so chi e che cosa mi fa felice. «Interpretati così, i 50 anni diventano l'opposto dell'età recessiva a cui convenzionalmente si pensa: per paradosso, risultano un'età che può anche giocare a proprio vantaggio», dice Sergio Stagnitta, psicologo, psicoterapeuta e blogger. «L'importante è che non si scimmiotti una giovinezza che non può esserci più. Altro ci aspetta, e può essere splendido». La precondizione, per non rischiare di diventare patetiche e marciare verso mortali delusioni, è avere chiaro che, rispetto agli amori dei 20-30 anni, si gioca un'altra partita, in tutt'altro campionato. Altro film. Altra vita.

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Già, ma da dove si ricomincia? «Il primo passo, se ci sono state situazioni che ci hanno ferito nel profondo (il caso tipico è lui che ci ha lasciato per un'altra, magari più giovane di noi), è perdonare il passato. Cioè slegarsi emotivamente da quel che è accaduto, lasciarlo andare via affinché non ferisca e non condizioni più». A parlare è Lucia Giovannini, lifecoach internazionale che ha dedicato alle donne e alla loro «rinascita» in ogni fase dell'esistenza la sua ricerca, raccolta nel libro Tutta un'altra vita

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Secondo step: la riscoperta del proprio corpo: dopo essersi liberate del fantasma dell'ex, occorre liberarsi di quello del corpo giovane. «Guardiamolo nudo, allo specchio, il corpo che abbiamo. Guardiamolo con amore, perché se lo merita, perché è sacro, perfetto nelle sue imperfezioni», dice Giovannini. «Così potremo smontare uno dei grandi inganni del nostro tempo, ovvero la convinzione che noi donne siamo belle solo finché siamo giovani». Nessun imbarazzo e senso di inferiorità deve frenare. Anche perché se a 20 anni essere sexy si riduce, più o meno, all'infilarsi dentro un vestito malandrino, a 50 diventa uno dei sentimenti più potenti e liberatori che si possano provare. «Ridacchio con me stessa pensando che a 20 anni, quando il mondo si aspettava da me che fossi bella e provocante, io ero chiusa e controllata. Ma ora che ho più di 50 anni e il mondo non prende affatto bene le donne molto adulte e sexy, ecco invece che io sboccio!», ha detto la cinquantanovenne Anne Rosenberg all'Huffington Post, facendosi fotografare a seno nudo dal famoso sito di news americano che ha spogliato e intervistato molte ultracinquantenni nel pieno di questa neo-rivoluzione sensuale.

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E i maschi, che dicono? Chi sono i maschi che popolano questa terra di scoperte che sembrano essere diventati i nuovi fifities? E che donne cercano? «Sono uomini che stanno affrontando, loro stessi, un'età che non sanno come interpretare, senza modelli di riferimento che li orientino», commenta Stagnitta. «Alcuni, ahimè la maggioranza!, finiscono per prendere a modello i propri figli e mettono in scena la giovinezza e i suoi stereotipi attraverso il grande classico dell'amore con la donna più giovane. Ma ci sono uomini che riescono a integrare l'età che stanno vivendo dentro la loro identità. Ho visto molti cinquanta-sessantenni creare storie d'amore straordinarie, innestate su passioni comuni che diventano grandi scopi di vita». E Stagnitta mette in luce un fatto curioso: i 50-60 anni rappresentano l'età in cui le due sessualità, maschile e femminile, si assomigliano di più. «A differenza di ciò che si crede, dopo la menopausa le donne vivono spesso un desiderio più intenso, esattamente mentre i maschi lo addolciscono. Questo assestamento su una sensibilità più condivisa può davvero portare a del sesso più disinibito, ampio e interessante».