Una giornata all'anno per riflettere, per celebrare l'accettazione del proprio corpo e per lottare contro le diete drastiche e ossessive: è l'International No Diet Day del 6 maggio, il cui simbolo è un fiocchetto celeste (mentre, lo ricordiamo, in Italia si celebra la Giornata del Fiocchetto lilla contro i disturbi del comportamento alimentare il 15 marzo). 

Ma attenzione, non si tratta di una banale accettazione della "ciccia" in quanto tale: questa giornata - giunta alla 23esima edizione - è dedicata soprattutto alla promozione di uno stile di vita sano, alla lotta contro le ansie da bilancia, e alla consapevolezza dei potenziali pericoli della dieta, specie se auto prescritta e senza regole precise stabilite da un medico o da un nutrizionista. Perché non tutte le storie di ossessione per il peso sono a lieto fine come quella di Arianna, che vi abbiamo raccontato qui.

Come nasce il No Diet Day

Tutto inizia nel 1992 grazie a Mary Evans Young, fondatrice del gruppo britannico Diet breakers che, dopo essere stata vittima di bullismo a scuola perché grassa e aver sofferto di anoressia nervosa, decide di impegnarsi perché le persone imparino ad accettarsi e amarsi senza eccedere con le ristrettezze alimentari. La notizia apparsa sul giornale del suicidio di una ragazzina taglia 46, non più in grado di sopportare le prese in giro dei coetanei, la rende ancora più determinata e nel 1992 nasce il primo No Diet Day.

Come festeggiare il Giorno senza dieta

Nata come ricorrenza solo britannica - "festeggiata" il 5 maggio 1992 da una dozzina di donne di età compresa tra i 21 e i 76 anni con un pic nic ad Hyde Park a Londra, andato a monte per la pioggia e dunque "spostato" a casa di Evans - dal 1993 il No Diet Day diventa una giornata internazionale. A causa della coincidenza con la festa del Cinco de Mayo celebrata in molti paesi sudamericani, Young sposta la giornata al 6 maggio che, per una curiosa coincidenza, è anche il giorno del suo compleanno.

Come "festeggiare" oggi? Magari approfittando del No Diet Day per fare pace con noi stesse, accettarci di più, per riflettere e per irrigare i semi del cambiamento: per esempio, con l'aiuto della nostra insegnante di Mindfulness, Grazia Pallagrosi, che ci spiega come smettere di criminalizzare il cibo e il peso, ma anche come imparare ad amare il nostro corpo. Perché tutte le rivoluzioni partono da dentro.