Qual è l'età migliore per diventare mamma? O sarebbe meglio riformulare: in quale periodo della vita di una donna si incrociano le più fortunate congiunzioni, tra fattori emotivi, di salute e sì, anche economici (che sono sempre una variabile, chiedetelo a chi è ricorso alla fecondazione assistita) mettere al mondo un bambino? Una domanda di quelle che incendiano il dibattito, presumibilmente tra chi appoggia la tendenza, che non riguarda solo alcune famose da Amal Clooney a Samantha Cristoforetti, a spostare la maternità verso l'età matura, e chi, magari, nel Fertility Day del ministro Lorenzin ha letto un messaggio sensato, ovvero: non bisogna aspettare troppo.

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Ma al di là delle personali convinzioni, una riposta più basata su fattori scientifici che non ideologici hanno provato a darla i ricercatori del Royal College of Obstretrics and Gynaecology. Che, in controtendenza rispetto a un altro studio del 2014 del German Institute of Economic Research, secondo il quale il lasso di tempo su cui puntare era tra i 35 e i 49 anni, hanno individuato nei 30 anni l'età più favorevole per una gravidanza. Perché, spiegano gli studiosi, dai 30 in su le madri tendono a essere più pazienti, flessibili, pronte al dialogo, con una stabilità economica (magari, verrebbe da dire, visto che da noi si esulta anche solo per uno scarno bonus bebè) ed emotiva (quindi meno a rischio di incappare nella sindrome da mamma cattiva) e poco favorevoli alle punizioni, sia fisiche che verbali. Madri che secondo la ricerca (fatta su quasi 5 mila donne danesi) avranno in parallelo bambini dotati di abilità cognitive migliori e più predisposti a socializzare con gli altri. Dovessero avere ragione questi ultimi ricercatori, rimarrebbe, tuttavia, in parte insoluto il fattore fertilità che, com'è stato detto, ridetto e pure grezzamente sottolineato, non è qualcosa che, ahinoi, aumenta con il passare del tempo.