Vaccini, sì grazie! Per confermare il valore scientifico e l'importanza sociale dei vaccini il magazine Family Health (familyhealth.it) ha lanciato sui social la campagna Sì ai vaccini che ha già raggiunto 100mila italiani oltre ad Alberto Villani, presidente Società Italiana di Pediatria (Sip), responsabile del dipartimento di pediatria generale e malattie infettive (Ospedale Bambino Gesù, Roma), Giovanni Corsello, past president della Società Italiana di Pediatria (Sip) e professore ordinario di pediatria dell'Università di Palermo, Mauro Stronati, presidente della Società Italiana di Neonatologia (Sin), direttore del dipartimento della salute della donna e del bambino, neonatologia e della terapia intensiva neonatale (Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia), Marcello Ciaccio, presidente della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SiBioC), professore ordinario di biochimica clinica della scuola di medicina, direttore del dipartimento di diagnostica di laboratorio (Policlinico Universitari, Palermo) e Marco Bianchi, divulgatore scientifico, cuoco amatoriale, autore di libri di cucina e volto televisivo.

Partecipare all'iniziativa è molto semplice: seguendo le istruzioni su una apposita Mappa Google, si può aggiungere il proprio nome (anche di fantasia) e un breve commento sul perché dovremmo dire tutti sì ai vaccini.

Map, Atlas, Ecoregion, World, pinterest

Vaccini in calo, ecco perché è un problema

I vaccini sono in calo da anni, e l'Emilia Romagna era stata la prima regione italiana a correre ai ripari: se non sei vaccinato niente asilo nido. Mai prima era stato preso un provvedimento così radicale per tutelare la salute dei più piccoli e anche altre Regioni (ultima, la Lombardia) hanno deciso di seguire l'esempio. A mali estremi estremi rimedi si potrebbe dire, anche perchè gli ultimi dati sono decisamente allarmanti. Secondo l'ultimo rapporto Osservasalute dell'Università Cattolica sulla speranza di vita degli italiani la copertura vaccinale raccomandata dall'Oms, anche per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie, è scesa sotto la soglia del 95%.

Vaccini e autismo: la bufala di Andrew Wakefield

Tutta colpa di una bufala, secondo cui i vaccini provocano l'autismo. Questa teoria è stata elaborata alla fine degli anni Novanta da un medico inglese, Andrew Wakefield, e gli effetti sono stati devastanti: da un lato infatti si è verificato un crollo globale della copertura vaccinale, e dall'altro, inevitabilmente, le malattie sono tornate a colpire, soprattutto il morbillo. Negli anni successivi sono stati effettuati numerosi studi e nessuno ha dimostrato una correlazione tra vaccini ed autismo. Inoltre dal 2002 i conservanti a base di mercurio (che vengono messi sotto accusa) non vengono più utilizzati.

I vaccini sono sicuri?

Grazie ai vaccini alcune patologie sono state totalmente eradicate (come il vaiolo, che nei secoli ha provocato milioni di morti) e lo stesso vaccino garantisce protezione contro altre malattie ancora diffuse, che possono provocare pericolose complicazioni. Siccome poi non tutti possono essere vaccinati, un alto tasso di persone vaccinate garantisce la cosiddetta 'immunità di gregge'.

Anche se i vaccini non forniscono una protezione completa dalla malattia alla totalità degli individui a cui sono stati iniettati, la diffusione delle vaccinazioni ha prodotto in passato un importante calo del numero dei casi per malattie come poliomielite e difterite (calo del 100 %), morbillo, rosolia e pertosse (- 96%), tetano (- 91%) ed epatite B (- 86%).

Prima di essere somministrato, come si legge sul sito VaccinarSì, ogni componente viene controllato in maniera rigorosa e viene effettuata una lunga sperimentazione. Inoltre si effettuano ulteriori verifiche anche in seguito alla messa in commercio.

Ovviamente il vaccino è un prodotto non totalmente esente da effetti collaterali, ma se questi effetti si presentano raramente o comunque vengono considerati accettabili di fronte al pericolo - più grande - della malattia, può essere considerato 'sicuro'. Bisogna anche ricordare che non tutti gli eventi avversi sono causati dal vaccino in sé, ma entrano in gioco anche altri fattori come la predisposizione personale a svilupparli. In ogni caso devono essere valutati da personale esperto, che può stabilire con criteri scientifici l'eventuale (e reale) correlazione con la vaccinazione.