Care amiche,

a che punto siete delle vostre vacanze? A metà? Agli sgoccioli? O le avete già terminate? La lunghezza del periodo di riposo non fa grande differenza quando, al rientro, tutti ci ritroviamo con lo stesso problema: affrontare lo stress di una «normalità» spesso molto impegnativa e pesante. Non è detto che stacchi più lunghi diano maggior beneficio: personalmente posso dire che più sto via dall'Italia e più, quando torno, mi sembrano pazzi i suoi ritmi di vita, per lo meno nella città con cui devo confrontarmi, Milano. Qual è, allora, il punto? Per parlarvene vi racconto una storia.

LA PRINCIPESSA E L'INVENZIONE DELLE SCARPE

C'era una volta una principessa che, camminando, andò a sbattere contro una radice dura e bitorzoluta che sporgeva da terra. Quasi si ruppe l'alluce: che dolore! Chiamò allora il primo ministro e gli chiese di coprire tutti i terreni del regno con uno strato di cuoio, in modo che nessuno potesse più rischiare un simile incidente. Il primo ministro rifletté sulle difficoltà che una simile impresa comportava ed ebbe quest'idea: invece di rivestire immense distese di terra, poteva far cucire dei pezzi di cuoio attorno ai piedi della principessa, per proteggerli su qualsiasi terreno. Alla ragazza piacque molto questa soluzione, ed è così che furono inventate le scarpe. Morale della favola? Per risolvere un tuo problema, l'idea più intelligente non è modificare le condizioni esterne – potresti imbarcarti in imprese davvero ciclopiche – ma proteggere il tuo punto di contatto, cioè la mente. È nella mente, infatti, che nasce la sofferenza per l'eccesso di lavoro e d'impegni, per le tue qualità non riconosciute, per le aspettative frustrate. Ogni sofferenza, ogni pensiero negativo, ogni emozione disturbante, ogni sensazione di stress e oppressione nasce nel punto di contatto tra la mente e gli eventi (e le persone) che non rispettano le tue esigenze, i tuoi principi, le tue aspettative. Ergo, se al rientro non vuoi ricadere subito nel solito gorgo emozionale negativo, inizia adesso a confezionare per la tua mente un bel paio di scarpe che la proteggeranno quando tornerà a casa.

RIAGGANCIARSI ALL'ENERGIA DEL CORPO

Nelle due scorse settimane abbiamo già visto come approfittare delle vacanze, del tempo libero e del contatto con la natura per calarsi totalmente nel corpo praticando la meditazione camminata. Il corpo, infatti, è il miglior paio di scarpe, per tornare alla storia di prima, che possiamo indossare per proteggerci dallo stress. Calarsi nel corpo non solo calma l'attività spasmodica della mente, ma consente di rientrare in contatto con un'energia e un senso di vitalità che ribilancia il flusso destabilizzante dei pensieri in corsa. E spezza gli automatismi reattivi che, già pochi giorni dopo il rientro, possono cancellare l'effetto rilassante delle vacanze.

Per prepararvi a un rientro felice, quindi, vi consiglio di usare questi ultimi giorni di tranquillità per imparare ad ascoltare l'energia che il vostro corpo continuamente emana. A questo scopo vi riporto un esercizio suggerito da Eckhart Tolle proprio per spezzare le catene dello stress prestazionale - in ambito lavorativo ma anche familiare – nei momenti in cui la consapevolezza di ciò che siete viene annullata dall'identificazione con ciò che fate (qui sta il punto!). Ripetuto più volte al giorno in questa parentesi di calma estiva potrà trasformarsi in un'abitudine che, come un paio di scarpe di grande qualità, proteggerà la vostra mente impedendole di essere agganciata e trascinata nel vortice dello stress da rientro.

Vediamo, quindi, come fare.

1) Metti un alert nel telefonino in modo che il flusso delle cose in cui sei intenta venga spezzato più volte al giorno da un suono.

2) Quando senti il suono, interrompi qualsiasi cosa tu stia facendo, chiudi gli occhi, appoggia le mani sulle cosce col palmo rivolto verso l'alto e, respirando con calma, resta in ascolto delle sensazioni che percepisci nei palmi delle mani. Cosa senti? Calore, umidità, freddezza, secchezza? Dopo un po' probabilmente inizierai a sentire un formicolio, o un calore più forte, o un senso di pesantezza al centro del palmo, come se tenessi in mano una bolla d'energia, invisibile ma percepibile.

3) Con gli occhi chiusi, prendi consapevolezza del fatto che la tua mano è presente, che la senti anche se non la vedi, e che quello che senti è il suo corpo di energia, la sua vitalità, il suo essere «viva».

4) Resta in ascolto di questo «brulicare» di vita e inizia ad espandere l'ascolto anche alle braccia: cosa senti? Le senti? Ora passa anche alle gambe e al resto del corpo. Ci sono altre parti in cui percepisci questa vibrazione sottile?

5) Per eseguire il tutto bastano un paio di minuti. L'importante non è la durata, ma l'intensità della percezione. Puoi eseguire l'esercizio in modo completo oppure concentrarti solo sulle mani. Ma non far mai dipendere l'addestramento dal tempo che pensi di avere a disposizione: ripeti l'esercizio più volte al giorno, anche in quei giorni in cui hai i minuti contati! Questo esercizio infatti dilata il tempo (spezzando il flusso inconsapevole di azioni/pensieri in cui vieni fagocitato) e ti sarà utile nel quotidiano per non restare soffocata dall'urgenza e dalla fretta.

Più volte lo ripeti, più rafforzi un programma di «stacco e ricarica» che, innestato nella mente, potrai attivare senza sforzo anche al lavoro e ti permetterà di affrontare le situazioni pesanti senza consumare troppa energia. Tornare al corpo, infatti, permette di proteggersi nel momento del contatto mente/evento stressante senza reprimere nulla. Il senso di sfinimento, di stanchezza che si accumula fino a portarti al burn-out è infatti determinato dall'enorme quantità di energia che devi spendere per opporti, evitare, combattere. L'evitamento è un colabrodo energetico. Eppure tutti, quando ci troviamo in condizioni sfavorevoli, spontaneamente reagiamo cercando di evitarle o di forzare la situazione per cambiarla. In realtà è più facile – e molto meno dispendioso – cambiare modalità di reazione. Prova già adesso: quando ti senti irritata o confusa, invece di alimentare questo stato d'animo con pensieri, emozioni e sentimenti negativi che s'inanellano dietro l'input disturbante, volontariamente sganciati, scendi nel corpo e ascolta la vibrazione che emana in questo preciso momento: tu sei viva, tu sei vibrante, TU SEI!

Se impari a farlo ora, potrai usare questo strumento al rientro, e ti accorgerai che cambierà le tue modalità di reazione offrendoti due grandi vantaggi a costo zero: potrai stressarti (soffrire) di meno e godere di quello spontaneo mutamento della realtà esterna (un cambiamento dell'atteggiamento degli altri nei tuoi confronti, per esempio) che avverrà senza che tu abbia speso energie per ottenerlo.

Ti auguro quindi di tesaurizzare al massimo questi giorni pre-rientro. E di tornare alla routine dotata dei due preziosi tool che hai acquisito in vacanza: la meditazione camminata e lo switch mente/energia del corpo. La prossima settimana ti proporrò altri strumenti da utilizzare ad hoc, e per farlo in modo mirato chiedo la tua collaborazione: qual è l'ostacolo più grosso che incontri, di solito, quando torni al tran tran quotidiano? Cosa vorresti cambiare per poter vivere il tuo lavoro (e i tuoi impegni familiari) con più serenità? Aspetto le tue risposte qui o sulla mia pagina Facebook (https://www.facebook.com/mindfulnesscorsi/).

Buona settimana!

Con Amore,

Grazia

Scopri le altre lezioni di Mindfulness

Grazia Pallagrosi, meditazione mindfulnesspinterest
Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.