Care amiche,

ormai siamo agli sgoccioli: anche chi non è ancora andato al mare in agosto molto probabilmente lo farà e, assieme alle vacanze, si avvicina il momento del confronto col proprio corpo svestito. Torno quindi su un argomento di cui abbiamo già parlato due settimane fa per proporvi un esercizio di consapevolezza suggerito dal maestro zen Tetsugen Serra nel suo libro Zen 3.0 (Cairo ed.) e mostrarvi come usare in modo diverso uno strumento tra i più ingannatori: lo specchio.

Negli ultimi decenni, gli studi condotti scientificamente sulle modalità con cui il cervello percepisce la nostra forma fisica hanno dimostrano che c'è un notevole gap – almeno di mezza taglia – tra ciò che vediamo e ciò che realmente è. Inoltre la percezione del grasso e del magro, del bello e del brutto è fisiologicamente condizionata dai modelli che visivamente ci vengono mostrati ogni giorno, perciò un fisico marcatamente ginoide (la donna a pera, per intenderci) in molte civiltà antiche veniva sensorialmente percepito come bello e seducente mentre oggi risulta brutto alla maggior parte delle donne.

Come un abito, il nostro corpo può andare più o meno di moda. Il punto è non identificarci con l'abito né col corpo. E non dare alla variabilità dei canoni estetici il potere di metterci contro il nostro aspetto, di indurci a non piacerci, di condurci oltre quei limiti in cui non si sta più bene dentro l'immagine di se stessi. Indipendentemente dalla forma e dalla quantità di chili abbiamo addosso, infatti, la sensazione di confidenza, intimità e amore verso la nostra fisicità può accompagnarci ogni giorno e in ogni stagione. Ed è da questo che dipende tutto il resto. Se ti piaci, se ti senti bene nella tua materica consistenza, la tua auto-percezione estetica verrà meno condizionata da metri di misura anoressici e dal falso virtuale in cui Photoshop docet e un buchino di cellulite rende brutta un'intera gamba (e il resto del corpo che vi è attaccato).

Certo non esiste ragionamento che possa convincerti ad amare la carne (e la ciccia) che ti porti addosso, ma partendo dal respiro, dal cuore e dai sensi puoi cambiare registro alle tue modalità di auto-percezione estetica. Puoi iniziare a ricevere le immagini del tuo corpo sul canale della consapevolezza, sicuramente meno patinato, ma più realistico e soddisfacente. Questo, in fondo, è il canale della vita, che è perfetta nella sua imperfezione. Che è lontana dalle linee guida dell'estetica di plastica e così vicina, invece, al cuore della meditazione che avvolge di tenerezza ogni tua paura: quella del giudizio, del rifiuto, dell'inadeguatezza e della svalutazione.

Se vuoi provare, ecco le istruzioni.

1. In piedi davanti allo specchio, inizia a respirare con calma.

2. Concentra l'attenzione sull'espirazione e cerca di prolungarla un pochino di più ad ogni respiro . Per aiutarti puoi contare quanto durano la prossima inspirazione e la prossima espirazione. Poi, al successivo respiro, puoi aumentare la durata dell'espirazione di due (esempio; se prima erano 4+4 ora conta 4+6).

3. Osserva il tuo respiro, senza forzarlo.

4. Al prossimo respiro, porta l'espirazione nel tuo volto riflesso dentro lo specchio. Inspira dal naso, espira dentro il volto riflesso, portandoci dentro il respiro come se fosse un raggio di luce. Ascolta le sensazioni che provi facendolo.

5. Continua così per 5 respiri.

6. Dal prossimo respiro, porta l'espirazione nelle varie parti del corpo riflesse nello specchio: inizia dal collo, poi scendi al décolleté, al seno, alla pancia, alle cosce, alle gambe… Cinque respiri per ogni zona corporea.

7. Invia in ogni zona riflessa la tua espirazione come se fosse un raggio luminoso che porta vita, amore ed energia.

8. Ascolta le tue emozioni e i tuoi pensieri: lascia andare i giudizi (mi piace, non mi piace – è bello, è brutto) e concentrati sulle sensazioni, i sentimenti e le emozioni che si attivano quando espiri luce e amore in quella parte riflessa nello specchio. Inviando il soffio vitale, espira amore e tenerezza: ogni espirazione è come una carezza che raggiunge la parte del corpo riflessa nello specchio e la riempie di amorevolezza.

9. Se senti la commozione e le lacrime che salgono, ben vengano: lasciati commuovere! Datti il permesso di assaporare il sapore dolce dell'accettazione senza giudizio. E di scoprire quello che in fondo già sai: sei bellissima. Ora lo senti. Nel profondo.

Buona settimana!

Con Amore,

Grazia

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Grazia Pallagrosi, meditazione mindfulnesspinterest
Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.