Si chiama decrescita felice ed è una ventata d'aria fresca, in quel pantano affannoso che è la vita da, quasi, accumulatore seriale in cui ogni tanto cadiamo a piè pari. Sì, perché se esiste un decluttering mentale che permette di liberare la testa da pensieri nocivi, al contempo ci si può applicare perché a essere ridotti all'essenziale siano proprio quei beni materiali che ci convincano essere, tutti e millecinquecento, indispensabili. Via, allora, alle tredici magliette a righe che avete accatastato nell'armadio, ve ne basta una, via alle 8 paia di sneakers, potete vivere anche con uno solo, via, insomma, ai di più, perché vivere con meno, ci dicono dal Giappone all'America i nuovi guru del decluttering, le cui regole di base vi abbiamo raccontato anche noi di Gioia!, è il vero segreto per essere felici.

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Ma da dove è partita questa corrente di pensiero così avversa al consumismo? Dal Paese del Sol Levante, terra, si sa, di grande saggezza e solidità, a cui l'Occidente spesso si affida, quando i suoi valori vanno orribilmente in crisi. Così l'icona del lifestyle basato sul minimalismo è una giovane giapponese che ha saputo trasformare le nevrosi di molti in un business da milioni di dollari. Mari Kondo ha scritto un bestseller, The Life-Changing Magic of Tidying Up (Il magico potere del riordino): una storia «magica», come recita il sottotitolo in copertina con protagonista il tocco stregato di Mari a servizio di Chiaki, una ragazza che vive in un appartamento caotico almeno quanto la sua vita sentimentale, ma che uscirà da quel pandemonio proprio grazie all'arte del disfarsi di inutili zavorre.

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E anche Netflix, che conosciamo soprattutto per la sua ghiotta offerta di serie tv, dice la sua sull'argomento: da alcune settimane, infatti, va in onda sul portale di streaming Minimalism: A Documentary About the Important Things. Millburn e Nicodemus sono due trentenni, moderni apostoli di un credo che purifica dalle tossine del consumismo e che si spostano di città in città per predicare la loro dottrina. Ogni volta c'è uno stand, due microfoni e gente che li ascolta ripetere che bisogna smettere di accumulare oggetti e puntare a una vita semplice, più serena e più profonda, e, nel concreto, maturare un atteggiamento stoico davanti allo shopping, riappropriarsi del proprio tempo e dei propri soldi. Da noi, invece, si è da poco svolta a Roma la prima Festa nazionale della decrescita felice, un movimento di ispirazione francese che in Italia compie dieci anni di vita e che porta la faccenda all'estremo, dicendo che per essere felici non solo bisogna avere poco, ma farselo con le proprie mani. E non fate quella faccia scoraggiata, non vi ricordate che il knitting è sempre di gran moda?