Care amiche,

inizia una nuova settimana di lavoro nonostante le temperature e il clima soleggiato ci indurrebbero a fare tutt'altro…una vacanza, una pennichella sotto un albero, un tuffo in acque cristalline. In effetti, trascorsi ben 4 mesi dall'ultima vera vacanza, il corpo può essere stanco e la mente ancora di più. Allora chiudete gli occhi e immaginate di passeggiare nei boschi, in riva a un torrente, immaginate di immergervi in un bagno di natura e ascoltare le sensazioni del corpo e del cuore...solo pensarlo evoca sensazioni di benessere e pace! I grandi Maestri di felicità come Thich Nhat Hanh hanno sempre sottolineato l'importanza di mantenere vivo il contatto fisico con gli alberi, il verde, la madre Terra, perché perdendo questo contatto perdiamo la nostra vera natura e diventiamo facili prede di malattie fisiche e mentali. Duemilaseicento anni fa il Buddha storico ha raggiunto l'illuminazione sotto un albero (l'albero della Bodhi, cioè della consapevolezza) e oggi l'imponente studio Nature for health and equity, il più grande realizzato sul rapporto uomo/ambiente, mette a confronto ben 200 ricerche condotte in ogni parte del mondo per capire se e quali effetti curativi può avere sull'uomo il contatto diretto con la natura. Veniamo così a sapere che le persone che vivono in aree disagiate ma caratterizzate da ampi spazi verdi hanno tassi di mortalità inferiori del 16% a quelli di chi vive negli agi ma attorniato dal cemento cittadino. Le donne in gravidanza che abitano aree green hanno una pressione sanguigna più bassa e danno alla luce bambini più grandi. Stare nella natura aiuterebbe inoltre a ridurre le allergie, aumentare l'autostima e il benessere mentale, tanto che nelle zone urbane dove sono presenti tanti alberi si registra un consumo ridotto di antidepressivi rispetto ai quartieri non verdi, mentre i tassi di obesità sono superiori tra le persone che vivono a più di un chilometro da boschi e parchi rispetto a quelle che vivono a meno di 300 metri di distanza. Una ricerca finanziata nel 2015 dall'Unione Europea ha invece rivelato che la presenza di aree verdi nei pressi delle scuole aumenta le capacità cognitive dei bambini, mentre uno studio statunitense ha rivelato che i degenti ospedalieri che godono della vista di un albero vengono dimessi un giorno prima degli altri.

Forest bathing

Su queste basi esperienziali e teoriche, in Giappone da ormai 2 anni in testa alle tendenze del turismo c'è il Forets Bathing, pratica di immersione consapevole tra terra, acqua, alberi e il sole (dati: Report Spafinder) . Si cammina su facili sentieri nel folto della vegetazione, si entra in contatto sensoriale con sorgenti e torrenti, con la luce dall'effetto cromoterapico che filtra tra il fogliame, si respirano le essenze aromatiche del bosco. Ogni pratica bandisce sforzo e fatica: l'obiettivo infatti è il relax più assoluto, assieme ad un ribilanciamento energetico che costituisce, oggi, la più apprezzata forma di terapia ansistress per il 55% dei giapponesi. A giovare di quest'attività sono il cuore, i polmoni, il sistema neurologico, quello immunitario e la mente. Secondo una ricerca condotta dal team di David Strayer delle University of Utah e University of Kansas, infatti, immergerndosi nella natura si migliora il pensiero creativo (quello che consente di risolvere più facilmente ogni problema) fino al 50%.

Più creativi, brillanti e sereni

«Lo studio è stato condotto su 56 persone, metà delle quali sono state invitate a trascorrere del tempo nei parchi di Alaska, Colorado, Maine e Stato di Washington per quattro giorni, mentre l'altra metà (gruppo di controllo) rimaneva nel cemento cittadino» spiega il prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana. «Prima della partenza, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti a test di misurazione delle attività cognitive complesse, valutando così la loro capacità di ragionare creativamente e/o risolvere problemi. Al termine, le abilità di pensiero creativo del gruppo che si è immerso nella natura erano superiori in media del 50% rispetto a quelle dei cittadini, perché l'esposizione all'ambiente naturale impatta positivamente sull'emisfero destro e la corteccia prefrontale, la cui attività è associata proprio alla creatività e al multitasking». Tutti questi benefici sono più marcati se, durante il Forest Bathing, si praticano meditazione, tecniche di rilassamento e/o yoga.

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Dove provare?

Non basta però un giardino urbano per godere dei benefici del Forest Bathing. «I mille stimoli che arrivano ogni secondo al cervello lo mantengono in ipervigilanza» dice Iannoccari «poiché ogni rumore circostante, le auto e persino le persone che passano vengono analizzati costantemente dall'organo per verificare se si tratti o meno di un potenziale pericolo. Anche se consapevolmente sappiamo che il traffico e i passanti non sono pericolosi, il nostro cervello analizza incessantemente tutto ciò che gli si presenta, vagliandolo onde evitare ogni pericolo che potrebbe mettere a rischio incolumità e sopravvivenza. Anche per questo, dopo 5 milioni di anni di vita all'aperto, lo stile di vita che abbiamo costruito nell'ultimo mezzo secolo, così lontano dagli alberi, nuoce gravemente alle capacità mentali. Rientrando in relazione fisica e costante con il verde, invece, si ha l'effetto contrario: si ottiene una più capillare irrorazione sanguigna del cervello, una produzione di neurotrasmettitori ad effetto rasserenante (come le endorfine) e una riduzione delle tensioni muscolari e nervose. Queste condizioni aiutano tutte le facoltà cerebrali deputate allo svolgimento delle funzioni cognitive superiori, tra cui memoria, attenzione, concentrazione, linguaggio e ragionamento».

Per ritemprare mente e corpo dopo mesi di vita innaturale, quindi, l'ideale è uscire fuori porta e immergersi per almeno un'intera giornata nel verde di boschi, prati e brughiere. Spesso non è necessario andare molto lontano dalle città per farlo: il 25 di giugno, per esempio, organizzeremo una domenica di Mindful Forest Bathing nel parco del Ticino, a pochi chilometri da Milano. Cosa faremo? Immersione nel verde tra boschi, fontanili, rogge e torrenti, con pratiche di meditazione di consapevolezza sia seduta che camminata, tecniche di rilassamento profondo e riequilibrio energetico. Non mancherà la meditazione dell'abbraccio degli alberi, guidata con un approccio mindful di consapevolezza dell'inter-Essere tra noi e gli elementi della natura: cliccate qui per scoprire il programma.

E se volete saperne di più, scrivetemi!

Buona settimana!

Con Amore,

Grazia

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Grazia Pallagrosi, meditazione mindfulnesspinterest
Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.