Care amiche, siamo tutti sconvolti dai drammi della scorsa settimana: prima la morte delle giovani universitarie sull'autobus spagnolo, poi l'attentato di Bruxelles che suona come un avvertimento di guerra per tutta l'Europa. Morte, terrore, insicurezza: com'è possibile vivere in queste condizioni, con la paura di entrare in metropolitana, di prendere un bus o un aereo, di andare a un concerto? Dobbiamo davvero farci forza e andare avanti, senza ascoltare il tremore che sta scuotendo la nostra civiltà fin nelle fondamenta? Oppure aggredire chi ci ha aggredito e tagliare fuori dai nostri territori ogni probabile nemico? Per una mente mindful, entrambe le soluzioni non servono a nulla, se non a peggiorare il già grave stato dei fatti.

NON SOTTOVALUTARE LA PAURA

La risposta aggressiva consegna agli aggressori la palma della vittoria: sono riusciti a trascinarti nella loro spirale di violenza. Ma anche la risposta passiva non dà via di scampo, perché non consente di cambiare le cose. Proviamo allora a inquadrare la situazione da un altro punto di vista, spostando l'attenzione dall'esterno all'interno. E incontrare la nostra PAURA. Non bisogna sottovalutare la paura, perché è la madre che genera tutte le altre emozioni negative. Se le dai voce, ti acceca. Se la reprimi, si accovaccia nel tuo subconscio e comincia a operare proprio lì, irrigando i semi di mille altre emozioni devastanti, che vanno dalla rabbia alla depressione. La paura toglie il lume della ragione e origina ogni forma di violenza, quella che subiamo dagli altri e quella che infliggiamo a noi stessi ogni volta che ci contraiamo davanti al pericolo e, per proteggerci, facciamo esattamente quello che ci condannerà a soffrire: separarci dagli altri con rancore.

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IL CIRCOLO VIZIOSO

Il gioco delle guerre è sempre animato dalla paura: chi è terrorizzato risponde con violenza terrorizzando gli altri per evitare di essere terrorizzato ancora. «Se uccidiamo qualcuno che definiamo terrorista, forse suo figlio diventerà a sua volta terrorista. Il corso della storia ha dimostrato che più uccidiamo, più terroristi creiamo», dice Thich Nhat Hanh nel libro Calming the fearful mind, a zen response to terrorism.  L'unico modo per proteggersi è usare la comprensione iniziando da noi stessi e osservando ciò che ci fa soffrire quando sentiamo di vivere ormai in un campo minato, ove tutto è insicuro e potenzialmente nemico. Allora spegni la tv, smetti temporaneamente di ascoltare i notiziari e di seguire il fiume amaro dei commenti vomitati su Facebook. Trova una parentesi di silenzio in cui avere orecchie solo per le voci del tuo profondo. Invita la tua paura ad affiorare nella coscienza e, praticando la respirazione consapevole, osservala sapendo che è un'emozione e, quindi, come tutte le emozioni è impermanente, a meno che tu non la blocchi con l'attaccamento. Puoi ridarle la libertà di svanire solo accogliendola, perché la paura è un sentimento primario che serve proprio a richiamare la cura e l'attenzione verso se stessi. Ciò che temi è fuori di te e non puoi controllarlo. Ma puoi controllare le tue emozioni, perché sono loro che ti fanno soffrire.   

RITROVA IL CONTROLLO

Chiudi gli occhi, fai tre respiri profondi e inizia a seguire il percorso del respiro senza forzarlo. Rilassa il corpo dalla testa ai piedi e poi invita la tua paura ad affiorare. Osservala senza giudicare. In che parte del corpo risuona? Nello stomaco, nella gola, nella pancia…C'è un organo in cui la senti? Che tipo di paura è? Terrore, paura di morire, paura per i tuoi cari, paura dell'insicurezza, panico, timore che tutto non possa più essere come prima…Che paura è? Dalle un nome. Continuando a respirare lascia che il sentimento che provi si espanda, e resta con ciò che senti senza cercare di annientarlo o di scappare, senza giudicare, semplicemente osservando te stessa come se stessi guardando un film. Se le sensazioni sono troppo forti e ti creano disagio, metti una mano sull'ombelico e continua a respirare mantenendo l'attenzione sulla pancia che si solleva e si abbassa. Sei come un albero sotto una tempesta: la cima è scossa dal vento e percossa da una pioggia torrenziale, ma il tronco è solido e non si muove. Torna al tuo tronco respirando. Nel tempo di 10 respiri potrai sperimentare il carattere evanescente di ciò che poco prima di sembrava terribile. Potrai sperimentare il controllo della Coscienza sulla mente. E il sapore della libertà qualsiasi cosa accada.

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PUOI TRASFORMARE LA PAURA IN CORAGGIO

La meditazione di consapevolezza spezza l'automatismo che trascina la mente e il corpo in un fiume di reazioni negative date dalla paura e ci aiuta a non cadere della tentazione di cercare un colpevole a portata di mano, facendo il gioco di un sistema perdente per natura. Qualsiasi combattente – che sia un terrorista dell'Isis,  un soldato russo o americano – viene addestrato a uccidere come fosse un atto di bene: uccide per eliminare chi mette in pericolo la sua gente, il suo modo di vivere e di pensare. In quanto nemico, l'altro viene visto come un demonio o un mostro disumano.  Per questo qualsiasi guerra, indipendentemente da chi e perché la combatte, è un'atrocità. Thich Nhat Hanh scrive: «Da quando è cominciata la cosiddetta guerra al terrorismo abbiamo speso miliardi di dollari solo per generare ancor più violenza, odio e paura. Non siamo riusciti a cancellare il terrorismo né nelle sue espressioni né, cosa più importante, dalla mentalità della gente. Ora è tempo di imparare noi stessi a portare pace e gioia al mondo». Non ci possiamo più tirare indietro: non è una questione militare, è una questione personale. Dobbiamo diventare portatori di sicurezza e pace nel modo in cui parliamo, in cui pensiamo, in cui giudichiamo (se proprio dobbiamo giudicare), nel modo in cui lavoriamo. Se non sopprimi la paura, puoi accoglierla e, con l'energia della consapevolezza, trasformarla in coraggio.

QUOTIDIANO CONSAPEVOLE

Lungi dal fomentare la non azione, il praticante di mindfulness ha la sufficiente calma interiore per diventare un attivista della pace. E cambiare le cose agendo in prima persona, senza aspettare che entrino in campo gli eserciti, i governi e i massimi sistemi. La prima realizzazione che si ottiene nello stato di calma consapevole, infatti, è l'identificazione del vero nemico: l'ignoranza. Facciamo un test.

Prima domanda: Sai se la tua banca finanzia il commercio di armi? Diversi istituti di credito lo fanno. Se non hai mai controllato come si comporta il tuo, forse stai armando chi spara.  

Seconda domanda: Hai una o più auto in famiglia? Vanno a gasolio o a benzina? Le/a usate tutti i giorni invece di utilizzare i mezzi pubblici? Se sì, state alimentando in maniera sostanziale il sistema che dà valore al petrolio, ed è per il controllo del petrolio che si combatte da decenni in Medio Oriente. Le guerre di religione sono solo un effetto. Se solo dimezzassimo l'utilizzo degli idrocarburi, l'economia non si baserebbe più solo sul petrolio, che perderebbe valore, e le guerre che tanto temiamo non avrebbero più ragione di esistere. 

Terza domanda: Quando fai la spesa, acquisti prodotti non biologici, senza controllare da dove arrivano e magari non di stagione? In questo caso foraggi il sistema economico basato sugli idrocarburi (utilizzati su larga scala nell'agricoltura estensiva, nell'industria cosmetica e alimentare), che sta conducendo all'estinzione la razza umana. Se continuiamo così, infatti, non ci sarà bisogno di essere bombardati dall'Isis, perché secondo i massimi esperti a livello internazionale (compreso il segretario delle Nazioni unite) entro una cinquantina d'anni saremo tutti morti e defunti per mancanza d'acqua e di risorse, per lo stravolgimento del clima e le conseguenti catastrofi naturali.

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RESPONSABILITÀ E CORAGGIO

Finché non ci riprendiamo la responsabilità di quella rete di eventi che stiamo contribuendo a determinare, non potremo smettere di avere paura. Allora, sentiamoci responsabili ogni volta che facciamo un acquisto inconsapevole: ogni volta che mangiamo un prodotto importato da lontano (su aerei che bruciano carburante sporco di sangue), ogni volta che accendiamo la luce erogata da un fornitore che, anche in minima parte, continua a utilizzare energie non rinnovabili, ogni volta che, comprando, diamo i nostri soldi senza sapere a chi vanno e in che cosa si trasformano quando superano la distanza del nostro naso.

Care amiche, vi chiedo scusa per la durezza, ma è un richiamo alla vostra intelligenza: se siamo sveglie, la paura non potrà dilagare e non potrà essere usata per toglierci il lume della ragione. Se siamo calme, potremo vedere chi trae vantaggio nell'instillarci l'insicurezza e il rancore in dosi ormai quotidiane. Se siamo serene, possiamo trasformare la paura nel carburante che ci serve per accendere il coraggio di aprire gli occhi. E iniziare a cambiare le cose dal basso, usando le nostre scelte d'acquisto come strumento per modificare le decisioni di chi siede al tavolo dei potenti. Come recita un detto buddista «Non siamo solo gocce nell'oceano. Siamo l'oceano dentro la goccia». Tiriamo fuori questo immenso potere alzandoci ogni mattina con la precisa volontà di vivere in modo consapevole. E andremo a letto dormendo sonni più tranquilli.

Con Amore

Grazia

Grazia Pallagrosi, meditazione mindfulnesspinterest
Grazia Pallagrosi

Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.