Care amiche, siete innamorate? Di chi? Di cosa? La settimana scorsa abbiamo parlato di ascolto profondo e abbiamo visto che difficilmente si può entrare in relazione con qualcuno se non si è capaci di ascoltarlo senza giudizio, senza aspettative, senza preconcetti. Solo un ascolto di questo tipo ci consente infatti di comprendere l'altro e questa regola vale ancor più quando si tratta di qualcuno che amiamo. Purtroppo Amore è una parola abusata, ed è abbastanza normale dare lo stesso nome al desiderio di possesso che proviamo nei confronti di qualcuno che, per mera proiezione, sostituisce nell'adulto ciò che il genitore rappresenta per il neonato: un garante di sopravvivenza.  "Senza di te non posso vivere", "sei tutta la mia vita" sono frasi passionali e romantiche che, sotto più attenta analisi, esprimono proprio questa sovrapposizione tra Amore e bisogno. Ma di cosa hai bisogno? Prova a chiedertelo.  Prova a domandarti a quale vitale necessità risponde il bisogno di lui, di lei. Che vuoto devi riempire? Cosa ti vuoi garantire? Alla fine l'unico, vero grande bisogno che tutti accomuna è quello di essere felici. Ed è nella speranza di diventarlo, oggi o domani, che molte di noi restano col partner sbagliato in attesa 'che cambi' e facendo di tutto per trasformarlo secondo modelli che, essendo nostri  - non suoi –  generano aspettative destinate ad essere deluse. Finché non diventiamo consapevoli del nostro quotidiano bisogno di 'amore', non ci rendiamo conto che il sentiero su cui camminiamo è fatto di sabbie mobili. Per ritrovare una strada più confortevole e sicura, la domanda da porsi è questa: si può colmare il vaso della felicità riempiendolo dal vaso di un altro?

L'AMORE È UN TRABOCCARE

Nessuno potrà mai garantirci di essere felici, eccetto noi stessi. La via verso la relazione perfetta, quindi, passa innanzitutto dalla costruzione di una felicità personale che non dipende dall'altro. E in questo le pratiche meditative sono d'immenso aiuto, perché consentono di addestrare la mente/cuore (nella tradizione filosofica buddista le due entità non sono separate) alla generazione di una gioia lucida e costante. E non si tratta di mere elucubrazioni filosofiche. Diversi studi scientifici hanno ormai chiaramente dimostrato che la meditazione 'riplasma' il cervello rimpicciolendo le aree collegate ai sentimenti d'infelicità (rabbia, disperazione, tristezza…) e ingrandendo invece quelle deputate ai sentimenti di gioia, creatività ed entusiamo. Praticando con costanza la meditazione di consapevolezza, i semi della felicità  vengono irrigati e ben nutriti fino a germogliare e produrre piante forti e rigogliose. E' a questo punto che l'Amore sgorga spontaneamente. Non come un bisogno di avere, ma come un traboccare. Come un rigoglio di vita che zampilla dal cuore contagiando l'ambiente circostante. Dove attrae, per assonanza energetica,  nuovi e meravigliosi compagni di percorso.

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INUTILE ATTACCAMENTO

Tutto è impermanente, perché questa è la natura della vita: ogni cosa muta e si trasforma, non c'è nulla che rimane così com'è per più di pochi secondi. Mentre sto scrivendo questa rubrica, centinaia di cellule del mio corpo muoiono e vengono sostituite con altre completamente nuove. Se guardi le foto di quando eri bambina, ti sembra di essere la stessa persona? Fuori e dentro sei diversa. Tu cambi, lui cambia, e quando si sta assieme non sempre si cambia all'unisono, perché, più che gli accadimenti della vita, sono la mancanza di comunicazione e d'ascolto profondo a renderci ciechi nei confronti delle trasformazioni dell'altro, impedendoci di crescere assieme.  Così, un giorno, ci troviamo di fianco qualcuno che non riconosciamo. Quello/a di cui ci eravamo innamorate un tempo,  l'abbiamo perso strada facendo.

OFFRIRE LA PROPRIA PRESENZA AUTENTICA

Dobbiamo quindi rinunciare all'amore romantico? Niente affatto. Piuttosto dovremmo impegnarci a tutelarlo, smettendo di dare per scontato chi ci sta accanto. Stare nel momento presente significa anche rendersi conto di come ci poniamo nei confronti dell'altrui presenza, prima di recriminare o piangere una mancanza. Thich Nhat Hanh, grande Maestro di Mindfulness, ha dedicato diversi libri a questo delicato argomento e in tutti compare un concetto chiave: l'Amore si nutre di consapevolezza e del nostro 'esserci completamente'.  Quando siete vicini, dove sei realmente? Il corpo è lì, ma la tua mente?

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I MANTRA MAGICI

"Un mantra è una formula magica" scrive Thich Nhat Hanh nel libro Trasformare la sofferenza (Terra Nuova Edizioni) "ogni volta che ne reciti uno puoi trasformare immediatamente la situazione. A renderlo efficace sono la tua presenza mentale e la tua concentrazione: se non sei consapevole e concentrato mentre lo reciti, non funzionerà".

Ed ecco allora i mantra dell'Amore, le frasi che, dette al partner, possono trasformare una crisi in una possibilità di comunicazione e ascolto profondo, a vantaggio di una crescita comune verso una più felice maturità sentimentale.

Primo mantra: sono qui per te – E' una pratica, non una dichiarazione. Significa che ci sei completamente, mente, corpo e cuore, e con tutta te stessa stai con lui/lei in questo istante. Concentrati e raccogliti nel momento presente usando la respirazione consapevole, poi, quando senti di essere totalmente presente, puoi diglielo senza esitare: "Sono qui per te"!

 Secondo mantra: so che ci sei e ne sono felice – Serve a riconoscere la presenza del partner e a non darla per scontata né ai tuoi né ai suoi occhi e ai suoi. Quante volte lui/lei ti parla e tu ascolti distrattamente, senza neppure guardarlo/a negli occhi e continuando a fare altro? Riconoscere e apprezzare la sua presenza significa annaffiare in lui/lei i semi della gioia. Annaffiando i semi della gioia nell'altro, annaffi quelli della tua felicità.

 Terzo mantra: so che stai soffrendo – Quando scoppia un contrasto, quando un problema vi travolge, la prima cosa su cui consapevolizzarsi è che l'altro non sta facendo apposta a farti soffrire: sta comportandosi in conseguenza alla sua specifica difficoltà e sofferenza. Riconoscerlo fa bene al tuo equilibrio (perché ti evita di cadere in ruminazioni mentali e recriminazioni dannose) e cambia subito il mood emotivo della situazione, ribaltandola.

 Quarto mantra: sto soffrendo, aiutami – Quando ci si sente feriti o oltraggiati è difficile chiedere aiuto. Preferiamo attaccare o punire l'altro con il silenzio, mettendoci così in una situazione sfavorevole alla comunicazione e alla comprensione, che sono le uniche basi su cui è possibile risolvere realmente il contrasto. Dire come ci si sente – senza offendere  – e chiedere aiuto è difficile, ma trasforma subito la situazione da un terreno di battaglia e uno di incontro.

 Quinto mantra: questo è un momento felice – Quante volte stiamo bene con lui/lei e non ci facciamo caso? Prendere coscienza delle piccole gioie quotidiane e riconoscerle parlandone apertamente equivale a irrigare i semi della felicità di coppia, giorno dopo giorno

Sesto mantra: in parte hai ragione – Anche se ti ha tradito/a, anche se si è dimostrato/a completamente diverso/a da quello che pensavi, anche se ti ha fatto un torto, in parte ha ragione. Non scandalizzarti per questa affermazione, ma prendi consapevolezza del fatto che ogni evento è l'effetto dell'azione di tutti coloro che vi hanno partecipato. Ogni fatto è il co-prodotto di una inter-relazione. Il mantra ci ricorda inoltre che ognuno di noi ha sia qualità positive che negative: come le lodi non dovrebbero montarci la testa, le critiche non dovrebbero ferirci né farci perdere la stima di noi stesse.

Forse tutto questo ti sembra difficile da mettere in pratica, ma, come dice una vecchia e famosa canzone, potrai saperlo solo vivendolo. La Mindfulness è vita concreta, non elucubrazione. Prova. E scopri cosa cambia.

Con Amore

Grazia

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Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.