Care amiche, com'è andata la scorsa settimana? Avete provato ad osservare le vostre emozioni nelle situazioni di disagio e nei momenti difficili? Se vi siete esercitate nell'ascolto di ciò che accade dentro di voi, ora potete fare un passo in più: iniziare a capire veramente l'altro. E migliorare le vostre relazioni.

MILLE PENSIERI NON VALGONO COME UN MINUTO DI ASCOLTO

Molti degli ostacoli che incontriamo nella vita sono dovuti alla mancanza di comprensione. Nel rapporto col partner, al lavoro e con i figli le situazioni più dolorose sono quelle in cui non riusciamo a capire il comportamento dell'altro/a e sentiamo che gli eventi sfuggono al nostro controllo. In realtà, nell'ottica di una vera comprensione, mille elucubrazioni non valgono quanto un minuto di sincero ascolto. Peccato che la capacità di ascoltare sia andata persa nel vortice prestazionale che ci risucchia ogni giorno e che ci spinge più a fare che a fermarci, aprirci, ascoltare e accogliere! Quante volte, discorrendo con qualcuno, a metà della sua argomentazione stiamo già pensando alla risposta invece di concentrarci su quello che dice? Quando chiediamo a qualcuno "Come stai?" siamo davvero interessati alla sua risposta? In genere sentiamo, ma non ascoltiamo. E da qui nascono molti problemi relazionali.

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PRIMO: ASCOLTA TE STESSA

Il principale motivo per cui non ascoltiamo gli altri è che non siamo capaci di ascoltare noi stessi. Evitiamo le sensazioni sgradevoli e, quando si presentano, cerchiamo di distrarci ed esorcizzarle facendo qualcosa. Purtroppo, questo continuo sfuggire porta solo danno: gli stati d'animo rimossi non spariscono, ma continuano ad operare nel subconscio, provocando cascate di pensieri, azioni e reazioni che creano letteralmente la nostra vita. Un famoso detto buddista recita: ascolta i tuoi pensieri perché determinano le tue emozioni; le tue emozioni determinano le tue parole e le tue azioni; le tue parole e le tue azioni diventano abitudini, le abitudini creano il carattere e il carattere crea il destino. Ecco spiegato il karma, la catena delle cause e degli effetti che s'inanellano di giorno in giorno, di ora in ora, di minuto in minuto fino a stabilire la nostra linea di esistenza. Ogni formazione mentale che produciamo scava un pezzo del sentiero su cui procediamo, ma lo facciamo in modo talmente inconsapevole da crederci in balia di un capriccioso destino.

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CAMBIA MODO DI ASCOLTARE L'ALTRO

Quando ti sei riabituata ad ascoltare te stessa puoi fare la stessa cosa con gli altri ed esercitare quello che nella mindfulness si chiama ascolto profondo, una pratica capace di trasformare qualsiasi tipo di relazione. Il primo requisito di questo tipo di ascolto è l'assenza di giudizio, perché il giudizio non ci consente di vedere le cose per come stanno realmente: è sempre il frutto di nostre opinioni. L'altro requisito è la calma emotiva. Quando l'altro, parlando, dice qualcosa che ti irrita o che ti manda in subbuglio, prova a chiederti: che genere di mente sto usando per ascoltare? Se la mente è in preda alla rabbia, all'avversione, alla tristezza o ad altri sentimenti negativi non sarà abbastanza limpida per riflettere la realtà obiettivamente.  E' come uno specchio d'acqua sporca di fango: solo quando tutti i detriti si saranno depositati sul fondo potrà tornare a riflettere gli alberi e il cielo tutt'attorno. Per questo è molto importante esercitarsi nelle pratiche meditative, che consentono di mantenere una mente serena, e farlo quando l'altro non c'è per poterlo poi affrontare in stato di equilibrio con l'intento di capirlo davvero.

NOI NON SIAMO: NOI INTER-SIAMO

Ascoltare senza giudizio e in stato di calma emotiva consente di capire una cosa fondamentale: nulla avviene per colpa di questo o di quello, in quanto ogni evento è sempre co-prodotto sia da questo sia da quello. Ogni contrasto è sempre determinato dall'interazione tra il comportamento dell'altro e la nostra interpretazione/reazione. Ma la nostra interpretazione non è mai oggettiva: dipende dalle associazioni mentali che automaticamente scattano nella nostra mente e che a loro volta sono legate a ciò che abbiamo vissuto in passato, quindi dipende dalla nostra vita, dalle nostre aspettative, dai nostri valori e dalle nostre convinzioni.  Come dice Tich Nhat Hanh, il più grande maestro di mindfulness tuttora vivente e fondatore dell'Ordine dell'Inter-Essere, noi non siamo ma inter-siamo. Finché non ce ne rendiamo conto, non potremo mai capire il motivo per cui le cose "ci succedono", le relazioni si guastano, gli amori si spengono.

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LO CAPISCO A SUFFICIENZA?

Se vuoi migliorare una relazione professionale o rendere felice la persona che ami, poniti spesso la domanda: "Lo capisco a sufficienza"? Prova a chiedertelo anche riguardo alle persone che non sopporti. So che non è facile, ma la difficoltà nasce dal fatto che tentiamo di comprendere certe dinamiche usando la mente logico-razionale, che etichetta e separa tutto, mentre per capire gli altri è necessario porsi in una prospettiva di unione e interazione. La soluzione quindi sta nella pratica: prova e riprova! Esercitati nella consapevolezza di quello che senti, nella meditazione che calma la mente e nell'ascolto rilassato e senza giudizio. Punta ai risultati più che alle spiegazioni. E constaterai di persona come tutto cambia.  

Ti aspetto lunedì prossimo per approfondire ancora questo non facile argomento: parleremo di relazioni di coppia, di come tutelarle e affrontarne i momenti critici. 

Con Amore

Grazia

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Grazia Pallagrosi

Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.