Care amiche,

mai come negli ultimi tempi mi è capitato di incontrare persone che dicono «avrei tanto bisogno di un po' di serenità e fiducia… so che mi farebbe bene meditare, ma non riesco!».

I motivi sono ricorrenti: la mancanza di tempo, gli impegni considerati urgenti, l'assenza di una guida quotidiana… Per questo a molti capita di non riuscire a meditare con costanza neppure dopo aver partecipato a un ritiro o a un seminario. Del resto, persino certi insegnanti di meditazione non meditano regolarmente! Eppure, se è vero che seguire un corso e partecipare a un ritiro dà tanti benefici immediati, la pratica si chiama pratica perché va praticata, e risultati stabili si ottengono solo grazie alla ripetitività.

Perché allora è così difficile? In fondo si tratta solo di destinare pochi minuti al giorno a qualcosa che dà il massimo in termini di rapporto costi/risultati. E questo massimo non è più un optional: nella nostra vita concitata, in questo periodo di crisi epocale così pieno di insicurezze e paure, meditare significa cambiare il modo in cui vibriamo, pensiamo e ci emozioniamo, passando da una situazione di tensione e caos a uno stato di equilibrio e pace. Questa vibrazione pacificante si diffonde dalla nostra mente/cuore alla realtà esterna, contaminando positivamente l'ambiente che ci circonda e le persone con cui abbiamo a che fare. Quindi dedicare tempo alla pratica non è un atto egoistico ma di grande generosità e compassione: meditando si sta meglio e tutti ne beneficiano, a partire dai nostri cari.

ABBIAMO TEMPO, ANCHE QUANDO NON NE ABBIAMO

Ciononostante, la mente trova decine di scuse per evitarci di farlo. La prima, come dicevo, è il tempo. Eppure, ci sono cose che si fanno a prescindere dal tempo: per lavarvi i denti impiegate mediamente dai 4 ai 6 minuti al giorno, per pettinarvi altri 2-4 (come minimo), altri 5-10 per farvi la doccia e stendervi la crema. C'è chi non uscirebbe mai senza trucco: per un darsi po' di mascara, una pennellata di fard e un filo di gloss ci vogliono più o meno altri 5 minuti. Totale: 15-20 minuti al giorno se ne vanno a prescindere.

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Ora non sto dicendo di uscire puzzolenti per trovare il tempo di meditare, ma vi chiedo di riflettere su come mai la pulizia del corpo si dà per essenziale (e scontata) mentre quella della mente no. Eppure è più facile cadere in depressione quando la mente è intossicata piuttosto che quando non ci si trucca e non si va dal parrucchiere.

Il punto quindi non è il tempo ma quanto un gesto venga compiuto a prescindere, senza dover decidere ogni volta di farlo, semplicemente perché il nostro cervello lo innesca in automatico.

In pratica, il segreto della costanza è, molto banalmente, l'abitudine.

Lavarsi, truccarsi, persino controllare le notifiche in Facebook sono abitudini che, ripetendole, rafforziamo. Ogni giorno, la nostra mente produce dai 50mila agli 80mila pensieri che solo in minima parte sono consapevoli e volontari: tutti gli altri vanno in automatico. È l'abitudine a farci fare questo e non quello. Le abitudini sono al timone di quella rete di re-azioni che è il nostro comportamento. Il pensiero non le forgia ma si adatta al loro calco, dandoci l'illusione di essere al comando delle nostre giornate quando, invece, siamo solo in balia di una coazione a ripetere. Ecco allora la soluzione:

trasformare la pratica stessa in un gesto abituale, proprio come lavarsi i denti e non uscire con la testa in disordine.

COME FARE PER SVILUPPARE UNA SANA ABITUDINE

Per sviluppare un'abitudinei segreti sono tre: ripetizione, associazione e gradualità.

Si stabilisce dove si vuole arrivare e si decide di partire OGGI: questo è il primo passo. Poi se ne fa un altro, piccolino. E poi ancora un altro, e un altro ancora, fino ad arrivare alla meta: la creazione di una rete neurale di collegamenti sinaptici che costituisce la nuova abitudine. Non si richiedono qualità se non la costanza nel ripetere il passo ogni giorno, associandolo a qualcosa che lo ancori alla nostra realtà quotidiana. Pensate a come vi comportate appena sveglie, al mattino: ripetete la stessa successione di azioni (alzarsi, lavarsi, preparare la colazione, mangiare, vestirsi, truccarsi) sempre nello stesso ordine, vero? Questo contribuisce ad inanellare tutto in un unico automatismo che scorre via senza sforzo. Pensate invece se ogni giorno doveste decidere quando e dove fare cosa.

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Io personalmente mi sveglio con una musica meditativa (The Dharani of Sri Devi di Imee Moi), mi lavo, faccio 22 minuti di meditazione, colazione, poi mi vesto e via. Se ho appuntamenti presto, mi sveglio prima ma non salto la meditazione proprio come non riuscirei a saltare la colazione: mal che vada la riduco a 15 minuti e/o la sostituisco con una pratica di rilassamento corporeo unito a gratitudine - che si può fare anche sdraiati a letto - e consente di iniziare persino le giornate più pesanti con gioia, energia, mente chiara e brillante.

Tutti possiamo arrivare a sviluppare una routine simile, soprattutto se c'è qualcuno che ci guida, gioisce delle nostre vittorie e ci aiuta a superare i momenti di blocco. Per questo domani rilascerò online il corso gratuito Come meditare con costanza da 1 a 21 minuti al giorno. Se vuoi imparare a meditare regolarmente, ottimizzando i risultati della pratica senza far fatica, questa può essere una buona occasione: ogni giorno per 21 giorni potrai accedere a una meditazione guidata che incrementerà le tue capacità gradualmente.

Il primo giorno la meditazione durerà solo un minuto, il secondo due minuti, il terzo tre minuti e così via, fino ad arrivare a 21 minuti in 21 giorni. Il cervello impiega infatti proprio 21 giorni per costituire una nuova rete di collegamenti sinaptici e lo fa grazie alla ripetizione dello stesso gesto. Per ottenere il massimo beneficio dal corso, quindi, ti consiglio di eseguire l'esercizio sempre alla stessa ora (più o meno) e nello stesso posto, accertandoti che in quei brevi momenti non verrai interrotta o disturbata (stacca suonerie e notifiche!).

Rilascerò il link di accesso alla prima lezione domani (martedì 4 aprile 2017) e per partecipare ti basterà cliccare qui.

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Ci sarà la possibilità di fare domande e condividere i propri pensieri, ottenendo supporto non solo dall'insegnante ma anche dall'energia del gruppo. Sarà semplice, non solo perché proporrò le pratiche in una modalità alla portata di tutti, ma perché la meditazione funziona quando non viene percepita come un sacrificio. E, di fatto, non lo è:

meditare è impegno in assenza di sforzo.

È piacere: il piacere di cambiare in meglio, concretamente, ogni giorno. Per questo ti prego di considerare il corso non solo come un'opportunità individuale, ma come un regalo da condividere con chiunque tu voglia aiutare a stare bene.

Con Amore,

Grazia

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Grazia Pallagrosi

Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.