«Se vi succede quel che è successo a me, denunciate»: non usa mezzi termini Bebe Vio dopo la triste vicenda della pagina Facebook che invitava a usarle violenza. Il suo è un messaggio forte e chiaro contro gli haters, lo stesso della campagna contro il bullismo di Telefono Azzurro, Non stiamo zitti:

«Sono andata alla Polizia postale e poi ho fatto denuncia», ha raccontato la campionessa paralimpica - che ha saputo della pagina mentre era a cena fuori con i suoi genitori - a Sky Tg 24, .

«Sono delusa e amareggiata», ha proseguito Bebe Vio, «ma sono anche molto fortunata. Perché sono una che "rompe le palle" e sono subito andare a denunciare e l'ho voluto dire a tutti. L'ho fatto perché voglio sapere chi è questo tipo ma anche per essere di aiuto ad altre persone. Quello che è successo a me può succedere e succede anche ad altre persone che magari non dicono nulla o non sanno cosa fare. Il mio messaggio è ditelo, difendetevi. Far finta di nulla è come accettarlo».

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Naturalmente Bebe Vio, a cui non manca l'ironia, ospite di Sky Uno a E poi c'è Cattelan il 22 febbraio 2017 oltre a parlare della squallida vicenda - ribadendo l'invito a denunciare - ha approfittato dell'occasione per lanciare con Alessandro Cattelan la campagna "sociale" Dona un neurone a un hater - #EPCCDonaUnNeurone, per aiutare «chi è meno fortunato di noi, persone che nascono con qualcosa in meno: sono gli odiatori del web, gli hater. Aiuta un hater: se gliene doni uno, avrai già raddoppiato il numero dei suoi neuroni», ha spiegato l'insolito duo. Con una conclusione su cui tutti dobbiamo riflettere: «Esprimerlo su Internet non rende il vostro odio meno grave».

Ecco il video di Bebe Vio e Alessandro Cattelan

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