Care amiche, buon 2017!

Anno nuovo vita nuova, dice il proverbio, perché ogni initium non è solo un segno di demarcazione tra ciò che è stato e ciò che sarà, ma, nel senso più etimologico del termine, delinea un vero e proprio ingresso (in-ire=andare dentro) in un'altra dimensione. L'inizio dell'anno, quindi, contiene il seme del cambiamento. Come approfittarne? Come evitare che le liste di 'buoni propositi' vadano più o meno velocemente alla deriva, lasciandoti con un senso di incapacità che ti zavorra ben lontano dai lidi cui vorresti arrivare? Secondo la psicologia buddista, il motivo per cui non riusciamo a cambiare davvero non sta in una carenza di abilità o applicazione, ma nella mancanza di uno strumento che renda tutto più facile. Eppure questo strumento esiste. Anzi, esistono diversi strumenti riuniti in una sofisticata 'tecnologia della svolta' che funziona a meraviglia da quasi 5000 anni.

RICOMINCIARE DA CAPO

La prima cosa da fare è delineare l'ambito d'azione: per ogni settore c'è un addestramento speciale. Se, per esempio, l'area in cui vuoi realizzarti è quella interpersonale (avere una famiglia felice o riscuotere più successo professionale) nella tradizione spirituale asiatica trovi una pratica di straordinaria efficacia che si chiama Ricominciare da capo. Trasmessa anticamente dalla cultura vedica a quella buddista, nei tempi moderni è stata ripresa e riproposta da Thich Nhat Hanh in una forma utilizzabile da chiunque, indipendentemente dall'orientamento religioso, culturale e ideologico.

Come tutte le pratiche insegnate dal grande Maestro zen, è un esercizio molto concreto che dà risultati immediati e prolungati nel tempo. Ed è infallibile come strumento per migliorare le relazioni, sciogliere incomprensioni, sanare contrasti. Tradizionalmente, lo scopo di questa pratica era creare nelle comunità un tessuto amorevolmente coeso, favorendo la comprensione e il reciproco sostegno. Oggi, la stessa tecnica può essere utilizzata per trasformare qualsiasi ostacolo interpersonale in un'opportunità di crescita. E, soprattutto, per comprendere che qualsiasi cosa sia accaduta, QUESTO è il momento in cui si può ricominciare da capo e incamminarsi lontano dalla sofferenza verso uno stato di realizzazione, evoluzione e luce.

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Eseguita con rilassata diligenza, infatti, questa pratica ti fa capire che, indipendentemente da chi sei stata, cosa hai fatto e cosa ti hanno fatto ieri, oggi puoi iniziare una nuova vita tagliando le corde delle zavorre che ti hanno trattenuto.

COME FARE PER VOLTARE PAGINA

Comincia riconoscendo le qualità positive degli altri – per esempio il partner, i familiari, i figli, i colleghi di lavoro, ma soprattutto le persone che ti creano problemi – e comunica quanto di bello e buono vedi in loro. Non pensare agli errori che hanno commesso o ai torti che ti hanno fatto. Concentrati solo sulle loro qualità (all'inizio potrà sembrare difficile, ma ti assicuro con l'esercizio diventerà sempre più semplice!) ed esprimi verbalmente il tuo apprezzamento. "Non è adulazione", dice Thich Nhat Hanh, "ma incoraggiamento delle cose meravigliose che vediamo gli uni negli altri".

Dopodiché prenditi la responsabilità di ciò che puoi aver fatto: ogni situazione problematica è sempre co-prodotta, quindi anche tu hai la tua parte di responsabilità nel problema, anche se non te ne rendi conto. Esprimere chiaramente il proprio dispiacere per qualsiasi cosa può aver creato disagio o sofferenza nell'altro (o nel gruppo) aiuta a rimuovere i dissapori causati dalla propria (spesso inconsapevole) sventatezza. Puoi anche invitare gli altri a segnalarti eventuali mancanze di cui non sei consapevole: sarà un grosso aiuto.

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Poi, dopo questo lavoro di preparazione, non dimenticare di comunicare i tuoi disagi, dicendo con chiarezza ciò provi: delusione, rabbia, senso di oppressione… in cosa lui/lei/loro ti hanno danneggiato? Questo terzo elemento è fondamentale: esprimere il disagio senza irritazione né rancore consente all'altro di prendere in considerazione la necessità di un cambiamento senza farlo sentire in colpa e, quindi, senza innescare reazioni negative.

INIZIARE DALL'ASCOLTO: LE 5 REGOLE

L'insieme di questi tre passaggi può diventare un rituale da celebrare periodicamente in famiglia, a favore del benessere di genitori e figli. Ma può essere anche uno strumento di prevenzione/risanamento relazionale all'interno di un team (in azienda, nelle comunità) o, ancora, un sistema di riequilibrio emotivo nelle classi scolastiche o di bilanciamento evolutivo nei gruppi di lavoro. Perché il sistema funzioni, però, è necessario che vengano rispettate queste regole:

1. La pratica va fatta in gruppo, con tutti (o quasi tutti) i componenti presenti.

2. Quando una persona parla, nessun altro parla o interrompe.

3. Si ascolta per ascoltare, non per argomentare, dare una risposta o trovare una soluzione. Quando qualcuno parla, si ascolta e basta. Perché, come dice Thich Nhat Han, non è di risposte che abbiamo bisogno, ma di ascolto profondo.

4. Non si accusa e non ci si sente accusati.

5. Se vengono fatte delle recriminazioni, non si cerca di replicare né di difendersi negando.

Pensi che sia difficile? Che il passato non si possa cancellare? Non pensare, cambia sistema!

Vale la pena provare, perché questi strumenti hanno un effetto straordinario e aiutano a rinnovare il terreno su cui tutto si fonda: quello dell'inter-relazione. Oggi è il primo lunedì dell'anno: hai 12 mesi nuovi di zecca da usare consapevolmente per migliorare la tua vita. Non sprecarli agganciandoti al passato o aspettando il futuro. Inizia adesso.

Vivi ora!

Il mio augurio è che tu possa ricordare - oggi, domani e sempre - che ogni mattina rinasci di nuovo: ciò che farai oggi è ciò che conta davvero.

Buon 2017!

Con Amore,

Grazia

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Grazia Pallagrosi, meditazione mindfulnesspinterest

Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.