Care amiche, 

come si prospetta la settimana che sta iniziando? Per molte sarà la solita gimcana tra mille impegni: lavoro, figli, famiglia, casa… Noi donne abbiamo imparato a destreggiarci tra tante cose diverse e, se da un lato ci lamentiamo, dall'altro ci sentiamo soddisfatte quando riusciamo a svolgerne parecchie assieme. Consideriamo normale telefonare alla suocera mentre giriamo il sugo e aiutiamo nei compiti il bambino. In ufficio, sembra che tutti si sentano in diritto di interromperci, così non riusciamo mai a fare una cosa fino in fondo senza che la nostra attenzione venga richiamata su qualcos'altro. Che ci vuoi fare, è così che funziona. O no?

PIU' FAI, MENO RENDI

Direi proprio di no! Il multitasking, infatti, non è né 'normale' né utile. Nel 2001, la ricerca americana Executive Control of Cognitive Processes in Task Switching rivelò che il cervello umano non è adatto a processare più attività nello stesso momento. Successivamente, uno studio condotto alla University of Sussex utilizzando la risonanza magnetica  dimostrò che anche semplici multiattività come inviare messaggi col cellulare mentre si guarda la tv riducono la densità della corteccia anteriore cingolata, responsabile del nostro controllo cognitivo ed emotivo. In pratica, più cose facciamo in contemporanea, meno prestanti diventiamo a livello mentale ed emozionale.  Inoltre il multitasking fa perdere tempo!, ha dichiarato David Meyer, direttore del laboratorio di Cervello, Cognizione ed Azione dell'Università del Michigan. Quindi smettiamo di illuderci: poiché svolgere più cose contemporaneamente non ci rende né più bravi né più veloci, si tratta solo di fatica inutile!

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I DANNI DELL'IPER-PENSIERO

Il punto è che siamo sempre sotto pressione e sfuggire al meccanismo che spinge a fare più cose alla volta è diventato difficile. Come venirne fuori? Con lo stesso procedimento che la Mindfulness applica a qualsiasi situazione problematica: spostare lo sguardo da fuori a dentro. Interrompere le attività quotidiane con ripetuti momenti di introspezione in cui ci si sgancia dal flusso di input provenienti dall'esterno. È fondamentale, infatti, smettere di tenere sempre aperta la porta della mente al mare di informazioni, richieste e giudizi che ci arrivano, perché questo flusso ha effetti deleteri: già nel 2009, infatti, uno studio dell'università di Stanford ha rivelato che l'iper-pensiero innescato dal bombardamento di stimoli rende incapaci di distinguere le informazioni importanti da quelle irrilevanti. È come star seduti a una scrivania su cui squillano contemporaneamente 6 telefoni e non sapere a quale rispondere per primo.  

COME VENIRNE FUORI

Se il problema è nella mente, la soluzione sta nella mente, cioè proprio laddove non la cerchiamo. Crediamo infatti di poter rinunciare al multitasking solo se cambiano le condizioni esterne: sarebbe bello avere meno richieste, meno impegni, meno arretrati da smaltire! Ma ragionare in questo modo è come se, per spegnere la tv, ci aspettassimo che chiudessero le emittenti televisive. Chi tiene il pulsante acceso siamo noi! Quindi ecco come procedere:

1. Esercitati a spegnere il pulsante in modo programmato

Dieci minuti di meditazione di consapevolezza ogni mattino sono il modo migliore per 'riabituare' la mente a sganciarsi dal flusso dei condizionamenti esterni. E ritrovare la spaziosità e la lucidità perduta.

2. Spegni il chiacchiericcio interiore

Credere di risolvere il problema rimuginandoci sopra è come sperare di ridurre l'inquinamento aumentando il traffico. L'antidoto invece è sfoltire il rimuginio. Prova a fermarti più volte al giorno per osservare l'andirivieni della mente e rallentarne il chiacchiericcio respirando con calma da 3 a 10 volte. Porta l'attenzione sul corpo (senti il torace che si alza e si abbassa, registra le sensazioni di contatto tra i glutei, le gambe e la sedia) e lascia andare i pensieri immaginandoli come foglie che, in autunno, si staccano spontaneamente dal ramo.

3. Concentrati su una cosa sola

Dedica almeno 10 minuti al giorno all'esercizio di Samatha, l'attenzione concentrata sul respiro. È il modo migliore per 'allenare' la mente a fissare il focus su un unico oggetto e smettere di disperdersi bruciando tutta la tua energia. Siediti comoda, metti le mani sull'addome e per almeno 5 minuti resta con l'attenzione focalizzata solo sulle sensazioni date dal respiro e dal corpo che, respirando, si allarga e si restringe a partire dalla pancia. Ritrovare la facoltà di focalizzarsi solo sulle sensazioni corporee è il primo passo verso lo sviluppo della capacità di fare cosa per volta, pensare un concetto alla volta, risolvere un problema alla volta.

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Solo dopo aver ritrovato in se stessi la spaziosità del 'calmo dimorare' si può pretendere di affrontare la massa delle richieste esterne con pacata centratura. E, come dice il buddismo Shambala, incedere nel mondo con il passo sicuro, elegante e regale della tigre invece che con quello insicuro, affannato e stanco di un mendicante.  

Buona settimana!

Grazia 

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Grazia Pallagrosi, meditazione mindfulnesspinterest

Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.