Lettori e lettrici di Gioia! mi scrivono per un consiglio sentimentale. Ecco una lettera di una donna tormentata dall'ansia e sotto la mia risposta.

"Io sto in Sicilia, lui in Veneto. Ci siamo conosciuti in vacanza in Grecia e non ci siamo staccati per un lungo periodo. Poi ognuno è tornato alla sua città, ma non abbiamo soldi, ed è tanto se riusciamo a vederci una volta al mese. Ho sottovalutato la lontananza. Ci mandiamo foto, facciamo sesso via skype per l'illusione di stare insieme, ci scriviamo mail, ma è un tormento. Perché se lui non mi risponde subito, mi assale la paura che non mi voglia più, e penso: dov'è, con chi? Vivo all'inferno". (Siracusa)

Sesso al telefono coppiapinterest
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La comunicazione moderna offre l'eterna vicinanza, ma è la fabbrica dell'ansia, e a volte allontana. Ottima per gli affari e per gli affetti familiari, ma crudele in amore. La velocità alimenta l'incertezza, ci rende impazienti, e se l'altro non è lì, pronto all'istante, temi subito l'abbandono. Alle insicurezze del sentimento erano più favorevoli le lettere di carta portate da postini in bicicletta, dopo aver viaggiato su lenti treni. Si accettava l'attesa e ti potevi concedere il beneficio della speranza. Accompagnavi la lettera col pensiero, e cominciavi a preoccuparti solo dopo una settimana. Adesso, se non ti rispondono in tre minuti ti senti rifiutata, cancellata... L'unico modo per frenare la paranoia è programmare in maniera meno ansiogena i contatti. Darsi un appuntamento, magari la sera senza il frenetico pedinamento reciproco. E meglio ancora, che uno dei due cerchi attivamente un lavoro nella città dell'altro.

Scrivete a Barbara Alberti all'indirizzo maleducazione.sentimentale@hearst.it