La scrittrice Barbara Alberti risponde alle lettrici e ai lettori di Gioia! che vogliono sottoporle i loro problemi di cuore: scrivetele all'indirizzo maleducazione.sentimentale@hearst.it. Ecco che cosa consiglia a una ragazza perseguitata da uno stalker, un suo vecchio fidanzato che è tornato a darle fastidio dopo anni.

La lettera

«Ero una preda facile, a 20 anni, affamata d'amore com'ero. Padre vedovo, anaffettivo, mai una carezza, accudita di malavoglia da una zia dalla sberla facile, e il primo che sembrò volermi bene (un ex della zia, 40 anni) mi parve un salvatore, invece era un sadico. Rimasi incinta, lui sparì. La zia mi fece abortire (io ero d'accordo). Fu terribile. Sono passati dieci anni e ora lui si rifà vivo e mi perseguita, per rinfacciarmi l'aborto: hai ucciso mio figlio! (Suo, mica nostro). Mi telefona nel cuor della notte, si apposta per insultarmi. L'ho denunciato ai carabinieri per stalking, e tutto quello che hanno fatto è stato "ammonirlo", cioè una pacca sulla spalla, e lui continua impunito. È solo un pretesto per odiarmi. A 50 anni non ha combinato niente, dopo una vita mancata ha sposato una vecchia che lo mantiene, e si è fatto il film che un figlio gli avrebbe salvato la vita. La mia ultima speranza è chiedere aiuto a sua moglie, o è un'idea stupida?». (Joy)

Risponde Barbara Alberti

Stupida no, disperata e dannosa sì. Perché mai questa moglie che ha sposato e forse comprato una tale catastrofe umana, dovrebbe essere migliore di lui? E perché dovrebbe aiutarti? Semmai darà una mano a farti tribolare. Quello che descrivi è un concentrato della miseria umana, della grettezza, della demenza più meschina. Il padre ameba, la zia manesca e sinistra mezzana che è all'origine di tutti i guai, è stata lei a presentarti il suo ex, sapendo bene chi era. Solo tu puoi aiutarti, fuggendo lontana da un mondo dove si muovono personaggi da teatro della crudeltà. Hai 30 anni, sei sana, nella tua lettera che ho accorciato, dici che il tuo lavoro è in Rete, e col computer puoi lavorare dovunque, nulla ti lega a quel luogo dove ti vagano attorno figure nefande. Sei tu che devi scoprire un orizzonte più ampio, una Joy che prende per mano se stessa e fila a mille lontana dallo squallore che vuole risucchiarla. Insomma, scappa.