In questa nuova rubrica interattiva sulla Mindfulness, che vi aiuterà a iniziare 'col piede giusto' la settimana ogni lunedì, vi terrò per mano nell'esplorazione della mente e degli automatismi che non ci consentono di vivere in uno stato di felicità lucida e stabile. Tutti ne parlano, molti pensano di sapere che cos'è, noi ve la facciamo provare.


Mindfulness
 è la traduzione del termine Statipatthana che, nell'antica lingua Pali, significa piena presenza mentale: uno stato di potente lucidità cui sono stati dedicati, nel corso di 2500 anni, interi tomi di insegnamenti e le principali meditazioni della psicologia buddista. Perché tanto interesse? Perché la presenza mentale (che gli occidentali hanno tradotto con 'consapevolezza', ma in realtà è qualcosa di più… e vedremo perché) consente nel tempo di soddisfare l'unico, grande desiderio che accomuna tutti gli esseri umani: essere felici.

1. L'IMPORTANZA DELL'ADDESTRAMENTO MENTALE

Ma la felicità è possibile? È controllabile? È determinabile? Oppure è un regalo della fortuna, un effimero sorriso del cuore, una folata di vita che ti rinvigorisce solo per qualche momento? Tutto dipende da come ci poniamo nei suoi confronti. Se, come ci hanno abituato in Occidente, ne beneficiamo grazie ad accadimenti e condizioni esterne – un amore, un miglioramento professionale, il possesso di oggetti o di beni – sarà sempre poco controllabile e molto fluttuante, perché ogni evento (persona, cosa, emozione) è impermanente.


Ma se, come fanno da millenni gli orientali,
 cambiamo punto di vista e iniziamo a produrla dall'interno, come frutto di un preciso addestramento mentale, diventerà molto più governabile e potenzialmente stabile.

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2. CREARE LO SPAZIO PER ESSERE FELICI

Le pratiche di Mindfulness aiutano a sviluppare una modalità d'esistenza che consente di dimorare stabilmente nella gioia di una nuova libertà: quella di essere se stessi – completi, appagati e in equilibrio con il mondo – indipendentemente dagli accadimenti esterni. La posta in palio è altissima, ma il metodo non è complicato: si inizia apprendendo e praticando alcune semplici meditazioni e poi si trasformano in atti meditativi (cioè consapevoli) i gesti più comuni della vita quotidiana: alzarsi alla mattina, mangiare, discorrere e ascoltare gli altri, lavorare…


Si scopre che meditare non è stare fuori dal mondo
 ma, al contrario, dotarsi degli strumenti migliori per affrontarlo con capacità, equilibrio e assertività. Giorno dopo giorno, senza sforzo e con progressiva calma si crea uno spazio di libertà tra i propri stato d'animo e gli input destablizzanti che arrivano dall'esterno. Si mette un piccolo ma fondamentale intervallo tra l'accadimento e la propria reazione (che sia un pensiero, un'emozione, una frase, un'azione…). E in questo spazio libero si radicano le fondamenta di una felicità stabile.

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3. LE COSE CAMBIANO SOLO QUANDO CAMBI IL MODO DI VEDERE LE COSE

Certo non è possibile eliminare tutti gli eventi negativi dalla vita: malattie e vecchiaia così come i momenti di crisi e gli abbandoni fanno parte dell'esistenza e illudersi di poterli scongiurare è il primo passo verso il fallimento e la frustrazione. Ciononostante, 2500 anni di psicologia buddista unita ai risultati dei più recenti studi nell'ambito della psiconeuroimmunologia e della medicina comportamentale hanno dimostrato che, in qualsiasi situazione ci si trovi, la mente addestrata può trasformare la sofferenza in pace.


Come la luce quando entra in una stanza
 non ha bisogno di lottare contro il buio per illuminarla, allo stesso modo la consapevolezza, quando viene installata nella mente, non ha bisogno di lottare contro il dolore, l'insoddisfazione, la rabbia e la tristezza accumulate nel passato, perché le trasforma. Sperimentando questa alchimia, proprio nelle situazioni più negative ci si accorge di avere una grande opportunità di svolta. E di poter migliorare radicalmente la propria vita.

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4. COSA PUOI FARE PER TE?

Prova e metterti in gioco! Ogni lunedì in questa rubrica proporrò alcuni esercizi di grande semplicità ed efficacia. Generalmente basta ripeterli per pochi minuti al giorno e già in una-due settimane si constatano dei cambiamenti. Per facilitare tutto questo, il nostro percorso sarà interattivo: al termine di ogni 'lezione', nello spazio dei commenti potrai pormi domande, chiedere spiegazioni, avere ulteriori delucidazioni sul modo di eseguire l'esercizio.


Nel corso della settimana, potrai condividere
 gli esiti della tua pratica e, se lo desideri, avere chiarimenti su ciò che hai provato. Il feedback è molto importante: ogni volta che chiedi o dici qualcosa della tua esperienza, fai un regalo anche agli altri, che ne beneficeranno. In questo percorso s'impara che non siamo mai soli, anche se la nostra cultura individualista ci induce a pensarlo. E io sarò vi sarò vicina anche con la mia voce, perché periodicamente metterò anche a disposizione delle tracce audio di meditazioni guidate, oltre ad alcuni strumenti per la facilitazione del percorso.

Ti aspetto, vi aspetto!

Con Gioia, lunedì prossimo, alla nostra prima lezione.

Grazia

Grazia Pallagrosipinterest
Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l\'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.