Breve (e per nulla esaustiva) carrellata di personaggi famosi nella storia che si sono avvicinati al vegetarianesimo, giusto per avere un'idea: Pitagora, Platone, Leonardo Da Vinci, Voltaire, Tolstoj, Kafka e Albert Einstein. Ognuno di loro, in fasi diverse della vita e per periodi di tempo variabili, è stato affascinato da questa scelta di vita e ha cercato di diffonderla al mondo che lo circondava. Oggi, è soprattutto una scelta personale, e oltre ad escludere la carne di qualsiasi animale, è considerato più sano, più semplice da gestire, più economico, e sostenibile per l'ambiente: l'oncologo - vegetariano convinto - Umberto Veronesi, ne ha raccontato più volte con semplicità e intelligenza le ragioni e i valori etici.

La dieta che esclude proteine di origine animale non è una novità dell'epoca in cui viviamo, né una moda passeggera sull'onda delle dichiarazioni social di qualche celebrity. È vero, nell'alveo hollywoodiano non sono pochi i fan dei menù a base di verdure: Anne Hathaway, Kate Winslet, la premiata animalista Pamela Anderson, Natalie Portman ed Emma Watson con la sua passione per la moda sostenibile. Anche Beyoncé è una simpatizzante, come pure Brad Pitt, Jared Leto e persino Mike Tyson.

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E qualche influenza sul sentire collettivo ce l'hanno sicuramente anche i grandi atleti vegetariani: la tennista Martina Navratilova, il rugbista Mirco Bergamasco (ha aperto un fast food vegano a Padova) e il velocista Carl Lewis (che comunque ammette di cedere al richiamo della bistecca, seppur raramente). Allora perché i vegetariani/vegani continuano a non riscuotere particolari simpatie in alcune persone? Lo chiede il sito Quora, e tra le risposte di nutrizionisti, biologi e commentatori di varia natura e provenienza, emergono soprattutto le seguenti teorie:

  1. È molto facile discriminare minoranze che la pensano diversamente
  2. Quando si parla di diritti degli animali, alcune persone si annoiano facilmente, perché la vivono come una predica
  3. Alcuni non sopportano i vegetariani perché al ristorante fanno mille domande al cameriere
  4. I vegetariani di norma sono molto informati e suscitano insicurezze negli altri
  5. Ti fanno sentire in colpa senza volerlo

La riflessione è densa e il fenomeno è in crescita, ne sono un sintomo nuove tendenze come le nozze vegan. Chi ha un gruppo di amici misti vegetariani/carnivori lo sa: l'unica è coltivare uno spirito tollerante e cercare un dialogo; poi per stimolare il senso di simpatia si può sempre sdrammatizzare. A qualcuno adesso verrà in mente lo chef Germidi Soia, inventato da Crozza ispirandosi al famoso chef vegano Simone Salvini (allievo di Pietro Leeman); molto divertito dalla parodia televisiva in cui lo si vede dialogare con cespi di lattuga e melanzane, Simone Salvini su Facebook ha risposto con spirito generando l'hashtag #CrozzaTiVoglioBene. Anche se in un intervista al Corriere della Sera, ha poi precisato: «...Ecco, io non sono così radicale. Mangio tutto. Ma, mi creda, ormai è stato dimostrato che anche i vegetali hanno una sensibilità, sebbene minor della nostra. Delle verdure bisogna avere rispetto». Appunto, rispetto.