Da anni la dieta Scarsdale è tra le più conosciute dal pubblico per la sua efficacia. In grado di far perdere molto peso in poco tempo, è una tipologia di dieta che risulta molto semplice da seguire. I risultati, effettivamente, appaiono notevoli: si può arrivare a dimagrire fino a 500 g al giorno, che vuol dire un totale di circa 10 Kg in un mese. Tutto questo senza pesare gli alimenti e senza fare eccessiva fatica, non è richiesta nemmeno l'attività fisica obbligatoria. In pratica, il sogno di chiunque sia in sovrappeso. Quali sono, dunque, i principi su cui si basa questa dieta «miracolosa» e, inoltre, essa dà realmente garanzie di una perdita di peso sicura per la salute e per l'estetica? 

Come nasce la dieta
Scarsdale

Questa particolare dieta è nata con un manuale redatto nel lontano 1978 da un cardiologo statunitense, Herman Tarnower, in collaborazione con lo scrittore Samm Sinclair Baker. Il libro s'intitola The Complete Scarsdale Medical Diet  e rappresenta un vero e proprio vademecum in cui sono presenti liste di alimenti concessi e proibiti, menù di ricette da utilizzare e, ovviamente, la spiegazione dello schema su cui si fonda questa dieta.

La dieta Scarsdale dura in totale un mese, diviso in una prima fase, della durata di 14 giorni,  di puro dimagrimento, in cui è possibile perdere fino a 3 chili a settimana, e una successiva fase di altre due settimane che rappresenta il mantenimento, dove si andranno a stabilizzare i risultati ottenuti.

Il segreto di questa dieta apparentemente miracolosa risiede nella diversa combinazione dei nutrienti assunti. Normalmente, infatti, in un'alimentazione bilanciata occorre introdurre una percentuale di carboidrati che si aggira intorno al 55-60% delle calorie totali, mentre per le proteine è previsto un 15% e i grassi 25-30%. Ebbene, queste percentuali vengono stravolte nella Scarsdale, in quanto la dieta è iperproteica, low-carb e low-fat.

Ciò significa che la quota di carboidrati e grassi è drasticamente ridotta, mentre quella delle proteine si alza e di molto. Le nuove percentuali proposte si aggirano intorno al 43% per le proteine, solo il 34,5% per i carboidrati e 22,5% per i grassi.

Inoltre, un'altra particolarità della dieta capace di dar vita a un dimagrimento così rapido è che essa è fortemente ipocalorica: non più di mille calorie al giorno.

Vista la quota proteica così alta, è facile intuire che gli alimenti base sono principalmente carne e pesce, tuttavia nel corso degli anni, è stata messa a punto anche una versione Scarsdale dedicata ai vegetariani che si basa principalmente su seitan, tofu, legumi e burger vegetali.

Menù giornaliero della dieta Scarsdale

Questo tipo di dieta per portare ai risultati promessi deve essere seguita rigorosamente, rispettando la lista degli alimenti consentiti e vietati.

Stop quindi per carboidrati complessi e semplici: no a pane (se non in modestissime quantità), pasta, patate, zucchero semplice, legumi come piselli, fagioli, ceci o lenticchie; esclusi anche olio, burro, latte, alcuni latticini e bevande che non siano l'acqua.

Via libera, invece, per carne bianca e rossa, pesce, uova, formaggi spalmabili magri, verdura e frutta poco zuccherina (mele, pere, albicocche, meloni; no a anguria, uva e ciliege, per esempio). Per insaporire i cibi si possono usare limone, aceto e spezie. Il caffè può essere consumato ma amaro, in quanto sia il miele che i dolcificanti sintetici non sono consentiti. Sono previsti tre pasti al giorno, senza snack e accompagnati da almeno due litri di acqua.

Di seguito una settimana tipo di dieta Scarsdale:

Colazione:  uguale per tutti i giorni, prevede sempre un frutto come pompelmo o arancia, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero. 

Giorno 1

Pranzo:

Secondo a base di carne bianca o rossa (compresi salumi come bresaola e prosciutto crudo)

Verdura a volontà

Cena:

Secondo a base di pesce (crostacei o pesce azzurro)

Insalata mista

1 fetta di pane integrale

Frutta fresca (pompelmo o arancia)

Giorno 2

Pranzo:

Macedonia di frutta assortita in quantità libera

Tè o caffè

Cena:

Orata al forno

Insalata mista

Giorno 3

Pranzo:

Pollo al cartoccio

Carciofi arrostiti

Cena:

Pesce spada ai ferri

Insalata di pomodori e origano

Giorno 4

Pranzo:

Merluzzo con salvia e origano

Verdure miste al forno

Cena:

Tacchino in umido

Insalata verde con lattuga e carote

Giorno 5

Pranzo:

Hamburger di vitello

Broccoli al vapore

Cena:

Uova sode

Spinaci con limone

1 fetta pane integrale

Giorno 6

Pranzo:

Crema di formaggio magra

Zucchine grigliate

Arancia

Cena:

Insalata di pollo e verdure

1 fetta di pane integrale o proteico

Giorno 7

Pranzo:

Spigola al cartoccio

Julienne di carote

Cena:

Uova in camicia

Cavolfiori lessi con sale e aceto

Pompelmo

La dieta Scarsdale: le criticità

Se è vero che seguire una dieta di questo tipo assicura una perdita di peso forte, è anche vero che sono presenti non pochi aspetti negativi.

Prima di tutto, questa dieta non può essere condotta per lunghi periodi di tempo, non più di due settimane per la fase di dimagrimento, altrimenti si sottopone il corpo a uno stress eccessivo che può portare solo a effetti negativi, a lungo andare. Inoltre, il dimagrimento che indubbiamente si ottiene riguarda principalmente una forte perdita di liquidi. Questo significa che sarà particolarmente complesso mantenere un equilibrio ed evitare di incorrere nel classico effetto yo-yo, che vede il peso sulla bilancia oscillare continuamente.

Se questo ancora non basta, perdere molti chili in poco tempo rappresenta un vero e proprio shock per la nostra pelle, che se non è particolarmente elastica o se magari non siamo più giovanissime, risponderà con vistose e antiestetiche smagliature e "svuotamenti", soprattutto in corrispondenza del seno.

Quello che però influisce più di tutti come fattore negativo, a mio avviso, è la presenza di un'eccessiva componente proteica nella dieta. E' chiaramente una dieta iperproteica e la lettura scientifica da anni dimostra come alimentazioni così ricche di proteine di origine animale, elargite in modo indiscriminato e senza tenere conto delle esigenze organiche della persona, possano essere solo deleterie per il corpo.

 I rischi di una dieta iperproteica

Le proteine hanno un ruolo di rilievo nel nostro corpo: sono formate da lunghe sequenze di amminoacidi legati tra di loro e svolgono funzioni disparate ma tutte fondamentali per il corretto funzionamento dell'organismo. Oltre a rappresentare gli anticorpi del nostro sistema immunitario, a mediare le reazioni metaboliche sotto forma di enzimi e a svolgere una funziona plastica mantenendo stabile la struttura delle nostre cellule, le proteine sono il principale costituente dei muscoli, insieme al glicogeno, che rappresenta la riserva glucidica. 

Nelle diete a basso contenuto di carboidrati è proprio questo glicogeno che viene intaccato per ricavare energia, e questo provoca la perdita di massa magra piuttosto che di quella grassa. Quindi i chili persi non sono di grasso ma di liquidi e muscolo. La dieta iperproteica sulla carta dovrebbe arginare questo problema, andando a ristabilire le scorta proteiche del muscolo ma, in realtà, provoca solo ulteriore danno, aumentando la produzione di acido urico da parte dei reni, il quale accumulandosi può portare alla formazione di calcoli; anche il fegato ne risentirà, dovendo smaltire un maggiore quantitativo di scarto proteico e provocando effetti collaterali di severa entità.

Di conseguenza, la soluzione è sempre quella forse meno comoda ma più salutare: affidarsi a un'alimentazione equilibrata, ricca di ogni nutriente, che consenta di perdere peso in modo costante, senza soffrire la fame e assurde privazioni e che permetta alla nostra pelle di adattarsi gradualmente allo scioglimento del grasso, in modo da prevenire la comparsa degli inestetismi.

Dottoressa Sarah di Lauro, biologa nutrizionista

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