"Questo prodotto non contiene parabeni". Ormai ci sembra talmente scontato che, quando leggiamo le scritte sulle confezioni di cosmetici, shampoo, deodoranti e creme quasi non ci facciamo più caso. Tutti – o quasi – ormai sono rigorosamente paraben free. O almeno assicurano di esserlo. Ma i parabeni cosa sono? Tutti i parabeni fanno male? E quali sono i parabeni dannosi?

I parabeni nei cosmetici

I parabeni sono composti chimici molto usati nei cosmetici e nei prodotti per l'igiene personale, ma non solo. Sono utilizzati, infatti, anche in alcuni prodotti alimentari, oltre che in creme e tinture. La loro caratteristica principale è quella di essere potenti battericidi e fungicidi e di consentire, dunque, un'eccezionale capacità di conservazione dei prodotti. Pensiamo ai parabeni negli shampoo o a quelli nelle creme per il viso o per il corpo: si tratta di prodotti che, una volta aperti, non vengono consumati subito, ma che possono essere tenuti nel cassetto o nel box doccia per settimane, magari addirittura mesi. Una volta rotto il sigillo di sicurezza, all'interno della confezione possono entrare germi o funghi in grado di contaminare il prodotto stesso. Ecco perché di cosmetici e creme senza parabeni per anni non ne sono state prodotte, fino a quando non sono stati realizzati studi sulla tossicologia dei parabeni che hanno evidenziato una verità sconcertante: fanno male.

Perché i parabeni fanno male?

La comunità scientifica si è occupata a lungo dei parabeni. Studi recenti, eseguiti soprattutto in Francia, hanno evidenziato come queste sostanze non vengano smaltite dall'organismo, ma si accumulino nel corpo. Ci sarebbe inoltre una relazione allarmante tra parabeni e sistema endocrino e tra parabeni e tumore al seno: questi additivi chimici, in parole povere, sarebbero cancerogeni, in grado cioè di favorire l'insorgenza di tumori in varie parti del corpo, soprattutto al seno e alla pelle.

Cosmetici in bagnopinterest

Quali sono i parabeni dannosi?

Non tutti i parabeni fanno davvero male, o almeno gli studi effettuati ne hanno dimostrato sinora solo la tossicità di certi tipi. Vietati in Francia sin dal 2011, cinque di questi conservanti sono stati messi al bando dall'Unione Europea nel 2014: si tratta di isopropilparabene, isobutilparabene, fenilparabene, benzilparabene e pentilparabene. Altri due tipi – propilparabene e Butilparabene – , sono consentiti ma in concentrazioni estremamente limitate, con percentuale dello 0,14%.

Questi tipi di parabeni, inoltre, non devono essere usati nei prodotti senza risciacquo applicabili all'area pannolino in bambini di età inferiore a tre anni e questa indicazione deve essere ben visibile nella confezione del prodotto in vendita.

Quali sono i prodotti senza parabeni? In teoria, tutti quelli che – come prescritto dalle direttive europee – contengono l'indicazione paraben free. Ma è davvero così? Prima di acquistare creme, cosmetici, deodoranti, shampoo, balsamo, tinture per capelli e altri prodotti che potenzialmente possono contenere queste sostanze, occorre fare molta attenzione agli ingredienti che devono essere obbligatoriamente indicati per legge. Occhio a ogni singolo componente: oltre ai parabeni ci sono altre sostanze pericolose come gli isotiazolinoni, il bronopol, la dimetilol idantoina o la diazolidinil urea, da cui è meglio stare lontani.

Una curiosità: agli americani i parabeni non fanno male!

Parabeni vietati in cosmetica in Europa, ma di libera vendita negli Stati Uniti e in altri paesi d'America e d'Asia: è il paradosso, inquietante, della legislazione attuale che non è uniforme in tutto il mondo. Più volte la Food and Drug statunitense è stata tirata in ballo sull'argomento, ma ha sempre risposto che, allo stato attuale, non esistono prove sufficienti a dimostrare la relazione tra parabeni e cancro, anche se se si è detta disposta ad approfondire la questione in futuro.