Agnese, io ti capisco. In quella foto a quattro alla Casa Bianca,quella in cui eri così sbagliata, eri tutte noi. Eri noi quando l'amica in gran forma insiste perché ci facciamo un selfie insieme, proprio il giorno in cui non ci siamo lavate i capelli, e poi insiste che stiamo benissimo e lo pubblica su Facebook. Taggandoci. Quella stronza.

Michelle Obama era la solita: vivace anche con un vestito nero,agile anche se culona, capace di attirare l'attenzione sebbene vicina a un marito ben più splendente di lei. E tu. Tu eri tutte noi.Come è successo a ognuna di noi, forse avevi deciso di metterti un vestito su cui all'ultimo hai scoperto una macchia, ed era troppo tardi per la tintoria. O ci hai pensato troppo, hai cambiato idea cinquanta volte, e alla fine non eri lucida. O lo staff di Matteo Renzi non ti ha spiegato le differenze di cerimoniale, e quindi eri convinta che andare alla Casa Bianca fosse come andare dal Papa. Ti eri vestita di nero perché le avevi viste sempre in nero, le first lady in Vaticano.

Fatto sta che te ne stavi lì, con le mani intrecciate come noialtrea disagio nelle situazioni sociali, l'aria di chi neanche prova a venire bene in foto, e quel tragico vestito di pizzo nero. Sembravi una vedova di mafia. Sembravi una comare di quelle che c'erano al paese di mia nonna, quando andavamo a trovarla in Molise. Sembravi la moglie infelice di un film che Pietro Germi s'è dimenticato di girare.

Eri la conferma della saggezza di Anna Wintour, che giura che non la si vedrà mai indossare un total black. Quel nero senza macchie di colore che o sei Michelle Obama o fa funerale. O seiAngelina Jolie o fa depressa cronica.Naturalmente tuo marito se ne stava lì tutto ridanciano, e non solo per il sano egoismo di pensare «Sono diventato presidente del Consiglio e ora sono qui con Barack, chi l'avrebbe mai detto». Se ne stava lì ridanciano come sono i mariti nelle tragiche occasioni in cui sbagliamo vestito, e loro non capiscono la portata del dramma, poveri ottusi. Lo sai com'è, no? Come quando il parrucchiere ti taglia corti i capelli che dovevi solo spuntare, e loro dicono sciocchezze tipo «Vabbe', ma poi ricrescono».

Io ti vedo, Agnese, che la mattina dopo sfogli il giornale e arrivata a quella foto fai a Matteo il cazziatone che si merita, e lui ti guarda come gli uomini guardano la furia che li investe e che non comprendono; con quello sguardo che svela che di lì a poco si lamenteranno con gli amici: «Mi ha strillato e non ho mica capito perché». Eppure, Agnese, io ti ho vista in quelle altre foto. Quelle estive. Quelle in bikini. Quelle che farebbe a cambio qualunque ventenne, e pure Michelle Obama. Dammi retta: la prossima volta, alla Casa Bianca, vacci in costume.