Autunno, periodo nero per le nostre chiome. Che salutano l'estate in deficit di idratazione e nutrimento. L'ulteriore conferma della necessità di intervenire con cure a effetto intensivo arriva perché ci si accorge che i capelli cedono troppo facilmente alla trazione, anche minima, di pettine o spazzola. E cadono, si spezzano, s'increspano. «Uno spiacevole déjà-vu stagionale, che preoccupa il più delle volte senza ragione», rassicura Armando Petracci, direttore tecnico Framesi. «Quello della caduta dei capelli è un processo fisiologico, che inizia a fine estate e diventa più evidente in questo periodo, favorito anche dagli sbalzi di temperatura». I rimedi giusti ci sono: agiscono sia sulle lunghezze, ristrutturandole all'interno ed eliminando l'effetto crespo, sia su bulbi piliferi e cuoio capelluto, dove stimolano la microcircolazione e la ricrescita di nuovi fusti più sani e resistenti. Per ridare nerbo alle ciocche, basta saper scegliere i prodotti giusti, mirati al proprio problema.

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1. Se sono fragili e si spezzano

Ancor più delle lunghezze, è il cuoio capelluto a dover essere deterso accuratamente. «Perché la pelle respiri e i bulbi ricevano ossigeno, bisogna eliminare ogni traccia di sporcizia, sebo, polveri sottili e lacche», spiega l'hair stylist Marco Rizzi. Pre-shampoo è il termine che identifica i prodotti idonei: a base oleosa, contengono estratti vegetali in grado di preservare il microbiota cutaneo, ovvero l'insieme dei batteri-sentinella che tutelano l'integrità dello strato corneo. Si applicano sulle radici inumidite, si massaggiano per un paio di minuti e si eliminano con acqua tiepida. Poi si procede allo shampoo. Se la pelle è arida, meglio evitare le texture con microsfere leviganti. Cure extra: un capello fragile è un capello denutrito, dice l'esperto. Che suggerisce di applicare, dopo lo shampoo, un cosmetico restitutivo sotto forma di fiala, lozione o tonico. Sono blend di vitamine, sali minerali, acidi grassi e proteine da massaggiare sulle radici con una leggera pressione, utile a sollecitare il microcircolo. Il consiglio è applicarli per 90 giorni consecutivi, sospenderli per un mese e riprendere per altri tre. Proseguendo la cura per tutto l'anno.

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In alcuni casi, la fragilità capillare è una caratteristica fisiologica: i bulbi producono fusti sottili e, in quanto tali, vulnerabili a trattamenti chimici, stress ambientale, frizioni meccaniche. Talvolta, però, l'inestetismo è "solo" temporaneo. Come si fa a capirlo? Una chioma è fragile per costituzione se i fusti sono sottili dalla radice alla punta. In caso contrario, cioè se le radici sono grosse e vigorose e sono le lunghezze ad assottigliarsi, si tratta di un problema passeggero.

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2. Se sono crespi e sfibrati

L'obiettivo è rigenerare la fibra. Perfetti a questo scopo i cosiddetti cleansing conditioner (o crème lavante): privi di solfati e tensioattivi, mentre detergono ristrutturano, districano e proteggono. Riuscito compromesso tra shampoo e soin, si applicano sui capelli umidi, si massaggiano sull'intera lunghezza e si lasciano agire per 4-5 minuti. Poi si asportano con acqua tiepida. Cure extra: restituire nerbo alle ciocche attraverso la colorazione. Lavorano in quest'ottica le major cosmetiche specializzate in haircare. Tra queste Jean Paul Mynè: «Oxilock Plasma è un additivo composto da acidi organici e sali di zinco eco-certificati che si legano alla cheratina dei capelli, ristrutturandoli in profondità», spiega Alessandro Andrenacci, master trainer della Maison. «La tintura è il "meccanismo" che ne consente la veicolazione al cuore dei fusti». Basta il calore della piastra, invece, ad attivare Thermo Repair Top Up, seconda proposta Mynè: «Svolge un'azione più superficiale, per restituire lucentezza e setosità. Il composto, ricco di ceramidi, stratifica la fibra capillare, restituendole spessore e forza».

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3. Se cadono

Il primo consiglio è stare alla larga dalle cattive abitudini: fumo, dieta disordinata e stress sono tutti fattori che possono peggiorare il problema. Poi è fondamentale nutrirsi bene. «A tavola, la frutta secca non dovrebbe mai mancare: basta mangiare 5 noci prima dei pasti, tutti i giorni, per migliorare l'apporto di acidi grassi, fibre, proteine e sali minerali. Il tè verde è un alleato: favorisce lo smaltimento delle tossine e agisce come antiage naturale». Cure extra: è determinante l'utilizzo di prodotti specifici anti-caduta. «Un tempo agivano sulla prevenzione o sulla cura vera e propria. Oggi combinano le due azioni», commenta l'esperto. «Ricchi in peptidi, sali minerali, attivi vegetali e agenti vasodilatatori, apportano nutrimento ai bulbi perché possano generare nuovi fusti, più sani. Contemporaneamente, inibiscono l'azione enzimatica della 5-alfa-reduttasi, in grado di legarsi all'ormone diidrotestosterone, che innesca l'assottigliamento dei fusti, rallenta il microcircolo e riduce la fase di vita del capello».